venerdì 26 aprile 2024

L'unità degli opposti

 

In filosofia, l’idea che gli opposti possano essere tenuti insieme porta al concetto di “unità degli opposti”. Questo concetto suggerisce che gli opposti non solo coesistono, ma che la loro interazione è essenziale per l’equilibrio e l’armonia. Un esempio classico è il principio del Taoismo, dove il yin e il yang rappresentano forze opposte che si integrano a vicenda.

In fisica, l’idea di forze che tengono insieme elementi opposti può essere vista nella “forza forte”, che agisce a livello subatomico per mantenere uniti i nucleoni (protoni e neutroni) all’interno del nucleo atomico, nonostante la repulsione elettromagnetica tra i protoni carichi positivamente.

In letteratura abbiamo l’esempio dell’ossimoro, una figura retorica che combina due termini contraddittori per creare un effetto di significato più profondo o per sottolineare un paradosso, come “silenzio assordante” o "dolce amaro".

Ma in genere il nostro linguaggio comprende migliaia di antinomie o concetti contrapposti che in apparenza sembrano escludersi a vicenda, ma che in realtà non possono esistere l’uno  senza l’altro. Potrebbe esistere il concetto di bene senza quello di male, il concetto di bello senza quello di brutto, il concetto di inizio senza quello di fine, il concetto di luce senza quello di oscurità, il concetto di freddo senza quello di caldo, il concetto di su senza quello di giù, il concetto di avanti senza quello di indietro, il concetto di attrazione senza quello di repulsione, il concetto di amore senza quello odio, il concetto di tutto senza quello di nulla, il concetto di pieno senza quello di vuoto e così via? E viceversa.

Però, in molti casi, constatiamo che non si tratta solo di concetti, ma di realtà. Potrebbe esistere la vita senza la morte, l’inspirazione senza l’espirazione, l’andare senza il venire, la pace senza la guerra, il salire senza lo scendere, l’alzare senza l’abbassare, il vincere senza il perdere e così via? E viceversa? Questi sono dati di fatto, cose concrete, non solo concetti. Anche in fisica numerosi fenomeni possono essere condotti a oscillazioni e antinomie di questo genere.

Ce n’è per dire che molte realtà, fisiche e mentali, rivelano un’unità degli opposti, ciò che io chiamo diade. E, se c’è un polo ed è sperimentabile nella realtà, vuol dire che c’è il suo opposto. Se c’è una particella, c’è la sua antiparticella. Pare che il mondo sia fatto a diadi, cioè a coppie di poli opposti che non sono separabili (solo distinguibili) perché che formano un’unità.

Certo possono esserci semplici antinomie del linguaggio, ipotesi o fantasie. Per esempio, se io parlo della diade dio/diavolo, nessuno dei due è esperibile e quindi non si può dire che sia reale. Ma in tutti gli altri casi in cui posso percepire concretamente uno dei due poli, devo dare per reale anche l’altro.

La diade, l'unità degli opposti, è un concetto che fa riferimento alla complementarità e all'interdipendenza di due polarità. Secondo questa nozione, gli opposti non sono semplicemente contrari l'uno all'altro, ma sono in realtà parte di un'unica totalità e si definiscono reciprocamente. Ad esempio, luce e buio, caldo e freddo, positivo e negativo sono considerati opposti che esistono in relazione reciproca e che sono entrambi necessari per comprendere pienamente la realtà.

Ma comprendere pienamente la realtà significa capire come sono fatte le cose.

La legge oscillatoria degli eventi

 

La legge delle oscillazioni ci dice ad ogni movimento in un senso deve corrispondere un movimento in senso contrario. Questo perché ogni azione deve essere compensata da una reazione, secondo una legge psico-fisica. Così è il moto di un pendolo: prima in un senso e poi nel senso opposto. Poiché la legge delle oscillazioni si estende anche agli avvenimenti e poiché tendono anch’essi a un punto di equilibrio, dobbiamo aspettarci che, se compiamo un’azione “buona”, verremo colpiti da qualche evento negativo, uguale per intensità ma contrario per valore, e viceversa. Provare per credere.

Di solito noi non mettiamo in relazione le cose che ci capitano, e crediamo che gli eventi ci capitano casualmente. Ma le cose, in qualsiasi campo, non vanno così. Anche gli eventi seguono il moto oscillatorio, avanti e indietro, e perciò dobbiamo aspettarci un colpo di sfortuna dopo un colpo di fortuna o un insuccesso dopo un successo, un incidente dopo atto di pietà o una malattia dopo qualche evento luminoso (per esempio, un amore o una conquista).

Il principio è che ad ogni acquisizione deve seguire una perdita.

Questo non ci piace, lo so. Ma la natura non sa niente della nostra morale e agisce solo per preservare l’equilibrio. Lo sappiamo talmente bene che ci siamo inventati un’Autorità soprannaturale per riequilibrare, post mortem, il bene con il bene e il male con il male. Ma questo andrebbe contro la logica delle oscillazioni che deve compensare il cosiddetto bene con il male e il cosiddetto male con il bene.

Dico “cosiddetto” perché in realtà bene e male sono solo le due facce di un’unica medaglia.

Attenzione, dunque, alle cosiddette “azioni buone” o alle fortune: presto dovranno essere riequilibrate da un evento negativo, un incidente, una grana, un fastidio, un evento spiacevole o una malattia. Esaminate la vita delle persone buone e vedrete se non vengono colpite da sventure dopo aver fatto o predicato il bene. Il caso tipico è quello di Gesù che, dopo aver guarito i malati e predicato l’amore, è stato colpito da una dolorosissima punizione.

Ma questo succede a tutti i buoni o i santi, che subiscono prove e sventure di ogni genere.

La legge delle oscillazione applicata agli eventi non perdona: deve riequilibrare il bene con il male e viceversa. Ecco perché i cattivi prosperano e i buoni soffrono.  

Per la natura, il bene è ciò che favorisce la vita e la riproduzione e il male è ciò che le ostacola. Ecco perché l’uomo represso e continente è colpito dalla sua stessa integrità e il vizioso che semina figli è più fortunato e felice. Alla fine, comunque, poiché tutti compiono sia il bene sia il male, seppur in proporzioni diverse, i conti si pareggiano – e non c’è bisogno di nessun Dio per riequilibrare le cose. Così come non c’è bisogno di nessun Dio per far funzionare la legge di gravità o le leggi di Maxwell.

Quando certi individui, troppo giovani, troppo dolci o troppo altruisti, muoiono precocemente, noi diciamo che erano troppo buoni per vivere in questo mondo o che erano angeli che sono saliti in cielo. Confermando con ciò che istintivamente riconosciamo la legge delle oscillazioni.

Anche la classica legge del karma riconosce la necessità di riequilibrare le cose, ma, sbagliando, ne fa una specie di legge compensatoria del bene con il bene e del male con il male, simile al nostro Dio etico. E invece il bene viene compensato dal male e viceversa.

Oltretutto, se pensiamo che Dio sia lì per fare del male a chi ha fatto del male o per compensare con il bene chi ha fatto del bene, ammettiamo che anche la Bontà e l’Amore in persona possa compiere il male. Mentre la vera Trascendenza è al di là di questi dualismi.

Le leggi del mondo psico-fisico sono leggi a-morali. Nessuno dice che la legge di gravità è cattiva perché schiaccia qualcuno.

giovedì 25 aprile 2024

Un'unica energia

 

Una diade non è semplicemente una coppia di due elementi distinti che s’incontrano e si legano insieme (come certi matrimoni). Ma è piuttosto una dualità di elementi (anche contrapposti) di un’unica entità, di un unico tutto (come due gemelli siamesi legati per sempre e indivisibili). Se c’è l’uno, c’è l’altro.

Facciamo degli esempi: interno ed esterno, attrazione e repulsione, ispirazione ed espirazione, bello e brutto, bene e male, caldo e freddo, luce e ombra, inizio e fine, vita e morte, ecc. Queste coppie sono diadi, in quanto non puoi pensare l’una parte senza pensare l’altra, in quanto non può esserci l’una senza che ci sia anche l’altra. Vanno assieme. Non l’una o l’altra, ma l’una e l’altra. Sono complementari, non una coppia raccogliticcia, in cui due s’incontrano e poi si lasciano. Questi due elementi o poli non possono lasciarsi, mai... se non annichilendo l’intera diade.

Per quanto riguarda la nostra esperienza, l’uno non può esserci senza l’altro. Quindi non è solo una questione di pensiero.

Tanto più che anche in fisica si trovano coppie del genere, per esempio particella e antiparticella. Quando vengono separate e riunite, si ha un fenomeno chiamato annichilazione in cui le loro masse si trasformano in energia. E questa è fisica, dimostrata in laboratorio.

Esistono varie forme di energia (solare, nucleare, chimica, ecc.), ma possono essere trasformate l’una nell’altra. Il che significa che al fondo sono la stessa cosa.

Il principio di conservazione dell’energia ci dice che l’energia non può essere né creata né distrutta, ma solo trasformata da una forma all’altra. Il che significa che tutta l’energia presente nell’universo è sempre esistita e sempre esisterà, passando da una forma all’altra. Insomma è eterna.

Ma allora è Dio! Che altro cerchiamo?  

Crea tutto ed è presente in tutto. In tutti i fenomeni, in tutte le realtà.

E la realtà non è solo quella fisica, ma anche quella mentale. Non dite mai: “Sono giù di energia, sono scarico, sono pieno di energia o sono carico?”

Insomma la stessa energia ci fa muovere, pensare, sentire, essere coscienti, provare sentimenti, provare emozioni, ecc. e si manifesta indifferentemente fuori di noi ed in noi, in tutte le nostre funzioni, psichiche e fisiche.

Ci tengo a sottolineare che non c’è una differenza fra mondo fisico e mondo psichico. Siamo noi che distinguiamo ciò che la stessa cosa. Ma l’energia che ci fa muovere un braccio è la stessa che ci fa concepire un pensiero o produrre una emozione.

Dunque, perché le due forme di energia non dovrebbero comunicare?

Attacchi alla libertà

 

Il Parlamento europeo condanna l’Ungheria del sovranista Orban per le carenze del sistema giudiziario, per i conflitti di interesse e per le minacce alla libertà di stampa e ai diritti fondamentali. E indovinate chi ha votato contro.

Fratelli d’Italia e la Lega. Chissà perché, chissà come mai… Mi viene il sospetto che, per questi due partiti, il modello da imitare sia proprio l’Ungheria di Orban. Contenti voi…

mercoledì 24 aprile 2024

L'origine dell'energia "cosciente"

 

L’origine dell’energia

Dobbiamo identificare “qualcosa” che sia in origine sia materiale sia mentale. Solo cosi possiamo dimostrare perché dalla materia possa nascere il mentale, la coscienza, lo spirito. Ovvero, essere il contrario della materia inerte e nascere insieme con essa. Essere l’altra faccia della medaglia… perché una medaglia deve avere sempre due facce, uguali ma contrapposte, l’una esterna e l’altra interiore. Potreste costruire un guanto senza l’interno, o qualunque altra cosa?

Esiste qualcosa che non possa essere yang e yin nello stesso tempo e nello stesso spazio? Esiste una particella senza la sua antiparticella?

Ma cosa può essere questo qualcosa? Diciamo l’energia. Se domandate a un fisico una definizione di energia, vi tirerà fuori un discorso come questo: “L'energia è una grandezza fisica che rappresenta la capacità di un sistema di compiere lavoro. Esistono diverse forme di energia, come l'energia cinetica (legata al movimento di un oggetto), l'energia potenziale (legata alla posizione di un oggetto), l'energia termica (legata al calore), l'energia luminosa (legata alla luce), l'energia chimica (legata alle reazioni chimiche) e molte altre. In fisica, l'energia si conserva e può essere trasformata da una forma all'altra, ma non può essere creata o distrutta.”

Due cose sono evidenti in questa definizione: che l’energia è per così dire eterna (non può essere né creata né distrutta, cioè è ciò che noi chiamiamo “divino”) e che in realtà viene definita non direttamente, ma dal lavoro che compie. In sostanza non si sa che cosa sia. Ma la si deduce perché e attiva. Se fosse immobile, se non compisse alcun lavoro, nessuno la vedrebbe. In conclusione diciamo che l’energia è qualcosa che deduciamo perché vediamo i suoi effetti, che fanno muovere le cose.

Stando così le cose, potrebbe anche essere ciò che chiamiamo Dio. Ma, proprio come Dio, non sappiamo cosa sia. La definizione deriva dal greco antico “ἐνέργεια” (enérgheia), che significa “azione intensiva”. Il termine è stato utilizzato per la prima volta in ambito scientifico nel 1619 da Keplero.

Allora, poiché da questa energia deriva tutto, dobbiamo dire che deriva sia il lato materiale sia il lato psichico, coscienziale. E, quindi, è proprio lei quel “qualcosa” che ha in sé l’aspetto fisico e l’aspetto mentale. Se così non fosse, dovremmo ipotizzare che dalla materia possa nascere lo spirito. Ma come può nascere qualche cosa che diventi spirito senza che sia essa stessa anche spirito, ovvero l’interfaccia tra spirito e materia?

Il fatto è che la nostra mente duale non riesce a vedere nello stesso tempo l’unità dei due aspetti. Non può vederla perché è essa stessa il prodotto di questa scissione. Però riusciamo a capire come la respirazione sia costituita da due movimenti uguali ma contrapposti, o riusciamo a intuire come l’amore e l’odio siano legati insieme pur differenziandosi. Insomma abbiamo qualche indizio.

In conclusione, l’energia, che vediamo solo dai suoi effetti dinamici, ha già in sé le due facce che cercavamo.

Del resto, già Talete diceva che “il mondo è pieno di dèi” e Platone sosteneva che il mondo è un essere vivente dotato di anima e di intelligenza, idee che furono riprese da tanti filosofi fra cui Schopenhauer e William James.

Insomma non c’è motivo per negare che la coscienza si trovi, seppur a livelli differenti, in tutti gli esseri viventi (animali e piante) e nella stessa materia, ovunque ci siano insiemi organizzati.

Ciò significa che ci deve essere un meccanismo basilare che produce coscienza fin dalle prime interazioni fra particelle. E questo meccanismo, che io chiamo “diade”, è lo stesso processo di differenziazione o di fluttuazione che permette a qualsiasi pezzo di materia di dividersi e di moltiplicarsi. In altri termini, il processo o la messa in funzione della materia riunita in un sistema binario produce anche coscienza – essendo fondamentalmente uno sdoppiamento, ossia la comparsa di due poli (materia/coscienza) da un unicum e in un unicum.

Il dualismo complementare, ben rappresentato dalla diade yang-yin, contrassegna l’inizio dell’universo e di ogni ente, organico e non. Non a caso, quando si verifica una fluttuazione, le due particelle uguali ma contrarie, si sprigiona… energia! L’azione trasporta e trasforma energia.

Servi sciocchi

 

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha detto, a proposito del caso Scurati censurato dalla Rai, che la censura è fuori dal tempo e che, così facendo, certi dirigenti impoveriscono la Rai. Verissimo.

Non solo non sono capaci di fare il loro lavoro, perdendo ascoltatori che ormai vedono benissimo che la Rai è diventata il megafono del governo, ma non sono nemmeno capaci di fare i fascisti.

Come sempre, certi scagnozzi di regime, assunti per difendere il regime, sono ancora più ottusi ed oltranzisti del loro capo. Perché devono dimostrare di essere stati assunti per un buon motivo: loro servilismo.

martedì 23 aprile 2024

Il diritto di abortire

 

Nei popoli c’è sempre qualcuno che vuole tornare indietro, come se in passato si vivesse meglio! Sono reazionari, nel senso che “reagiscono” ad ogni cambiamento e vorrebbero fermare il tempo o l’evoluzione dei costumi.

Per esempio, sul diritto di aborto. Qualcuno dice: non è un diritto, ma un omicidio! Embè, cosa vogliamo fare? Tornare al passato quando le donne abortivano con i ferri dal calza e senza alcuna assistenza medica? Quante morivano, quante venivano uccise? Vogliamo tornare a quei tempi. O noi uomini vogliamo imporre alle donne di non abortire: ma come? Con la violenza (sarebbe un delitto)? O con la persuasione? Auguri. E nel frattempo? E se una non si convince, la vogliamo forzare?

Anche se sono donne, questi reazionari sono grandi nemici delle donne.

Neppure venire alla vita è un diritto. Neppure far figli. Eppure chi mette al mondo dei figli, sa con sicurezza che li condanna a morte. Non è questo un delitto?

Siamo tutti assassini, perché la vita si nutre di altra vita. E per vivere dobbiamo uccidere, animali, piante, altri uomini… e dobbiamo morire. E Dio, se ci fosse, sarebbe il più grande assassino di tutti, perché uccide tutti.

Se tu non vuoi abortire, non farlo. Ma lascia che le altre decidano da sole.