La vecchia teologia sosteneva che Dio
avrebbe creato il mondo e gli individui per amore, per gratuità, per effusione,
per sovrabbondanza o per gioco, tanto per allietarsi alla visione di questa
moltitudine di esseri. Ma in tutto ciò sembra che la creazione sia superflua e
che Dio ne potrebbe fare a meno.
Può darsi però che la Forza primordiale
abbia necessità degli esseri viventi per diventare cosciente di sé. Può darsi
che all’inizio non ci sia una Mente superiore che vede e prevede tutto, ma una Forza
oscura e involuta che segue anch’essa un percorso evolutivo e che ha bisogno
dell’altro-da-sé per meglio individuare se stessa. Questo corrisponderebbe al
nostro stesso percorso evolutivo, che consiste nell’acquisizione di una sempre
maggiore consapevolezza.
In tal caso non saremmo individui
accessori, che potrebbero essere buttati via in ogni momento. Saremmo necessari
a Dio, saremmo valori aggiunti: co-creatori.
Fra le varie ipotesi, potremmo essere dunque
il laboratorio del Divino, non una creazione contingente. Potremmo essere ciò
per cui l’Origine riconosce se stessa.
Avremmo così una grande responsabilità.
Ognuno di noi potrebbe fare la differenza: potrebbe far fallire la creazione o
darle una mano a svilupparsi.
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