I mistici, i guru, i maestri, i santi
pensano di aver realizzato Dio o il Sé perché hanno percepito un giorno la
Presenza di qualcosa di superiore, come una massa enorme che li ha schiacciati
e stravolti. Esperienza estatica!
Da quel momento di sentono autorizzati e
predicare e a insegnare. Ma nessuno può sapere se quella sia la realtà ultima,
se non ci sia qualcosa ancora al di sopra o al di sotto di quella Presenza.
Così si sentono autorizzati a parlare a
nome di qualcosa che non conoscono, che sia Dio, la Luce, l’Energia, la Forza universale
o il Centro di tutto.
Ma forse si sono fermati troppo presto:
anche quella può essere un’illusione, l’ultima della apparenze.
Infatti tra presenza e apparenza c’è una
stretta relazione. Si tratta comunque di realtà che rimandano ai loro contrari:
la mancanza, la scomparsa.
Niente da fare: finché non si abbandona l’intero
armamentario mentale con le sue coppie di opposti, restiamo intrappolati nel
pensiero e nelle esperienze dualistiche.
Dobbiamo trascendere anche Dio. Dobbiamo
avere un’esperienza che non abbia nessun collegamento con le nostre idee di Dio
e di io.
Pensiero vertiginoso – pensare la
trascendenza.
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