venerdì 11 marzo 2016

La presenza e l'assenza

I mistici, i guru, i maestri, i santi pensano di aver realizzato Dio o il Sé perché hanno percepito un giorno la Presenza di qualcosa di superiore, come una massa enorme che li ha schiacciati e stravolti. Esperienza estatica!
Da quel momento di sentono autorizzati e predicare e a insegnare. Ma nessuno può sapere se quella sia la realtà ultima, se non ci sia qualcosa ancora al di sopra o al di sotto di quella Presenza.
Così si sentono autorizzati a parlare a nome di qualcosa che non conoscono, che sia Dio, la Luce, l’Energia, la Forza universale o il Centro di tutto.
Ma forse si sono fermati troppo presto: anche quella può essere un’illusione, l’ultima della apparenze.
Infatti tra presenza e apparenza c’è una stretta relazione. Si tratta comunque di realtà che rimandano ai loro contrari: la mancanza, la scomparsa.
Niente da fare: finché non si abbandona l’intero armamentario mentale con le sue coppie di opposti, restiamo intrappolati nel pensiero e nelle esperienze dualistiche.
Dobbiamo trascendere anche Dio. Dobbiamo avere un’esperienza che non abbia nessun collegamento con le nostre idee di Dio e di io.
Pensiero vertiginoso – pensare la trascendenza.


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