Se quando tenti di meditare, ti senti
confuso, incerto e pieno di problemi, ebbene, per prima cosa, sii consapevole
di questo stato d’animo.
Non ti preoccupare. Fidati di questa
consapevolezza.
Se pensi che, per meditare, devi prima sentirti sicuro, chiaro e
consapevole, se pensi che prima devi
cambiare il tuo stato d’animo, stai sbagliando.
L’ “oggetto” della meditazione iniziale
è lo stato d’animo che ti ritrovi, bello o brutto che sia.
Prima incomincia a
meditare e poi la meditazione, che è
un procedimento omeostatico, ti cambierà.
Devi partire da ciò che sei, con tutti i
tuoi difetti e le tue difficoltà, non da ciò che vorresti essere.
Nel momento in cui parti da ciò che
provi, da ciò che sei in quel momento, si determina un primo rilassamento. Non
devi respingerti, non devi cambiarti, non devi cercare la perfezione. Rilassati.
Rilassa la tua tensione esistenziale, il tuo conflitto.
Sei quel che sei; hai tutto ciò di cui
hai bisogno.
Da una simile constatazione, si crea uno
spazio in cui la mente si fa meno esigente, meno assillante, meno pretenziosa.
E quando la mente - che di solita è
centrata sull’ego, sui suoi bisogni e sulle sue illusioni - si mette da parte,
ecco che incomincia a profilarsi il testimone silenzioso.
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