mercoledì 30 marzo 2016

L'autodeterminazione

Noi abbiamo la convinzione di essere individui separati, ma, quando in una famiglia o in un gruppo sociale particolarmente unito, qualcuno si sente male, anche gli altri ne soffrono. E lo stesso avviene in casi di gioie e di successi di un membro; allora ci si accorge che siamo tutti uniti.
Il fatto è che l’essere umano è relazione, e ogni individuo è costituito da molti altri individui.
Più che di soggetti individuali, dovremmo parlare di una comunità o di un soggetto collettivo. È come un’Idra dalle mille teste: quando una viene ferita, tutte le altre ne soffrono. Ma, se una testa viene recisa, l’Idra continua a vivere con le altre. Oppure è come un fiume che avanza nel deserto: alcuni rami si perderanno nel nulla, ma non per questo il fiume cesserà di avanzare, almeno fino a quando l’Idra avrà energia.
In effetti, l’universo è un tutto indissolubile, una gigantesca rete di rapporti di causa ed effetto.
Purtroppo, noi vediamo i rapporti di causa ed effetto che agiscono nel mondo fisico, mentre facciamo fatica a riconoscere quelli che agiscono nel mondo mentale, morale e spirituale.
Il caso non esiste; è solo un nome che diamo alla nostra ignoranza, alla nostra incapacità di vedere l’insieme.
È tuttavia vero che, con lo sviluppo della consapevolezza, aumenta la capacità di svincolarsi dalle leggi deterministiche e di trovare, a scatti, a salti, uno spazio di vera autonomia.

La libertà, l’autodeterminazione, non sta all’inizio, ma da un certo punto in poi.

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