C’è un lavoro che non è nient’altro che
distrazione, e c’è un lavoro che è un esercizio di attenzione. Ma dove si
biforcano i due?
All’origine c’è un problema: ansia,
depressione, sconforto, paura, noia… qualcosa che crea malessere. E poi c’è la
reazione.
La prima reazione prende la via dell’evasione.
Si fa qualcosa, qualsiasi cosa pur di
vincere quel momento.
La seconda si concentra su quell’attimo
di crisi, lo percepisce chiaramente e lo mette a fuoco. E decide non di
fuggirlo, ma di esaminarlo attentamente.
Quest’ultima non è una via ordinaria. È
la via della consapevolezza, dell’assunzione e della trasmutazione.
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