Ma perché le quattro verità enunciate dal
Buddha vengono definite “nobili”? Se la prima verità è che la vita comporta
sempre sofferenza, dov’è la nobiltà? Sarebbe una triste notizia, vivremmo in un
mondo orribile, un mondo in cui sarebbe meglio non entrare o uscire al più
presto.
In effetti, chi crede in Dio si domanda spesso:
“Ma perché Dio ha creato un mondo del genere? Non poteva fare qualcosa di
meglio? Non poteva eliminare tanta sofferenza?”
Il punto è questo. Non è la verità che è
nobile, è l’uomo che può assumere un atteggiamento nobile, eroico.
Non dobbiamo sposare un atteggiamento di
rifiuto e di negazione, che in realtà non serve a niente. Non dobbiamo lamentarci,
non dobbiamo compiangerci. Questa è la nostra nobiltà. L’uomo nobile riconosce
e accoglie coraggiosamente la realtà. Non se la prende né con Dio né con il
destino, non prova avversione per come vanno le cose.
Riconosce e non si lascia abbattere. Sa che
ha un’occasione preziosa per essere consapevole. E la sfrutta.
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