La vita come gioco di Dio, la vita come
errore, la vita come peccato, la vita come illusione..?
L’unica via d’uscita sembra allora l’auto-annullamento,
il rientro nel grembo del tutto.
Ma, così pensando, sembra che la vita
non abbia un senso positivo, non abbia nulla da proporre.
C’è però un’altra idea: la vita come
tappa di un percorso, di un viaggio, di un’evoluzione che deve raggiungere il
suo compimento e che, quindi, deve proseguire dopo la morte.
Dalla nascita delle particelle alla
formazione delle stelle e dei pianeti, dall’emergere delle prime forme di vita
elementari alla comparsa di organismi sempre più complessi, fino alle piante,
agli animali e agli esseri coscienti… qui vediamo qualcosa che cresce di
gradino in gradino, non un semplice ciclo ripetitivo.
La liberazione di cui parliamo non è
dunque un semplice disfarsi del fardello della vita o di un ritorno all’origine,
ma l’uscita dal magma della materialità, il dispiegamento di potenzialità sempre
maggiori, lo sviluppo della consapevolezza.
Il viaggio continua…
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