Nel cristianesimo si invita all’amore e nel
buddhismo alla compassione. Ma simili appelli possono sembrare stucchevoli e
ipocriti, formule solo retoriche.
Dovremo allora capire che non si tratta
di auto-imporci doveri sociali o buone maniere, ma di diventare consapevoli che
gli altri sono come noi e noi come gli altri. Si tratta di riconoscere la
comune natura umana.
Tante crudeltà, tante gelide malvagità –
che vediamo oggi sotto i nostri occhi - nascono proprio dall’aver chiuso questo
canale di comunicazione.
Si uccide l’altro proprio perché ci si è
isolati dagli altri in noi stessi: non riconosciamo la comune umanità.
Come anime
morte, abbiamo eretto muri dentro di noi che diventano muri verso gli altri.
Amore e compassione non possono che
nascere da forme di comprensione, di consapevolezza, di immedesimazione, di empatia.
Nessun commento:
Posta un commento