Il problema di una mente votata alla
ricerca della felicità è che è condannata a vivere, per lo più, con un senso di
perdita e di mancanza.
Bastano pochi istanti di felicità per
consegnarci ad un senso di privazione che durerà tutta la vita.
Qualcuno sostiene che è meglio questo
poco che niente. Ma i conti non tornano: siamo in perdita netta.
Non sarebbe meglio cercare mete meno
ambiziose, come la serenità e la pace?
In fondo la pace non è che
l’eliminazione del desiderio, compreso il desiderio di essere felici.
La pace è qualcosa di simile al vuoto e
al silenzio del deserto.
Scriveva Bruce Chatwin: “Chi percorre il
deserto scopre in se stesso una calma primitiva che è forse la stessa cosa
della pace di Dio”.
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