Ognuno di noi sente chi è, ma non può dirlo a parole: è un insieme di esperienze.
Sente, ma non sa.
Fino a che punto si può essere
autentici, fino a che punto si può essere se stessi, tanto più se si tiene
conto che il sé è un fenomeno interattivo?
Anche qui ci dev’essere una certa
coerenza. Tutto sommato, sentiamo di più quando non siamo noi stessi, quando facciamo cose che non ci appartengono. Ci conosciamo per negazione più che per
affermazione.
Ma, al di là della personalità, esiste
un sé ancora più profondo, che è capace di essere impersonale.
Dopo che siamo stati personali,
individui fino in fondo, è più facile essere impersonali.
È più facile essere impersonali che
scoprire un nucleo solido.
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