Osserviamo la scena che si presenta ai
nostri occhi: noi siamo qui e facciamo questo. Questa scena non esisterebbe
senza di noi, così come la vediamo noi.
La scena, dunque, più che essere là fuori, è dentro di noi.
Osserviamo allora la mente in cui appare
la scena: è come lo schermo di un cinema.
Ma non è finita: osserviamo ora il
contenitore entro cui avvengono le varie operazioni mentali.
Esaminiamo questo contenitore.
Identifichiamoci con esso.
Realizziamo. Non c’è bisogno di altro.
Non ci sarebbe bisogno d’altro.
Il problema è che si tratta di un
contenitore troppo vasto.
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