domenica 21 agosto 2016

Il volto della saggezza

Noi crediamo che la verità sia una certa idea, un certo pensiero che sorge all’improvviso, come una luce che si accenda.
Ma la verità non è un concetto – è la cosa.
Se la verità ultima fosse soltanto un’idea, ci sarebbe subito il suo contrario. E, invece, la verità è al di là dei contrari, al di là del dualismo mentale.
Noi viviamo di queste contrapposizioni. Alto e basso, giusto e ingiusto, bene e male, maschio e femmina, destra e sinistra, vero e falso, essere e non essere, vita e morte, identità e alterità, immanenza e trascendenza… Però la verità-realtà è un continuo miscuglio di questi opposti, che non sono affatto contraddittori, ma complementari.
Per esempio: siamo abituati a pensare che il maschile e il femminile siano contrapposti e che si escludano a vicenda. Ma poi vediamo che gli uomini hanno i seni e le donne un piccolo pene. Non parliamo del livello psicologico e del comportamento sessuale, dove si possono avere tante gradazioni e sfumature. A dimostrazione che il maschile-femminile, al di là delle nostre astrazioni e distinzioni, è un continuum unico.
Non dobbiamo fermarci al dito, ma cogliere la luna – e la luna ha una faccia illuminata e una oscura, contemporaneamente.
Capire che uno dei due poli opposti è già inserito nell’altro, ed è indispensabile all’altro, è avere una visione di saggezza – la vera trascendenza.
La saggezza si accende, sì, ma come una candela che brucia se stessa. Vede i contrasti, ma comprende la loro profonda complicità.
Ovviamente non dobbiamo cogliere tutto questo come una nuova idea. Dobbiamo esperirlo nella realtà.


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