giovedì 28 agosto 2014

Il "regno di Dio"

E perché non la “repubblica”?
Il Signore, il Re, il Monarca… certo Gesù non aveva un altro linguaggio, un altro esempio, un’altra possibilità di esprimere l’idea del potere. Si riferiva evidentemente al modello dei despoti orientali che aveva sotto gli occhi, quelli che avevano diritto di vita e di morte sui loro sudditi, quelli dal cui capriccio dipendevano il favore o la disgrazia degli uomini comuni, dei servi, degli schiavi; quelli soprattutto che esigevano fedeltà e sottomissione incondizionate.
Rinuncia alla tua volontà, al tuo senso critico, alla tua autonomia di giudizio e affidati corpo e anima a me: solo così ti ricompenserò, se vorrò…
È vero utilizza anche l’idea di un Dio padre. Ma i padri autoritari di quel tempo non erano i padri di adesso. Erano come Abramo che era capace di prendere il figlio Isacco e di sgozzarlo in onore di Dio.
E noi ricorriamo ancora a queste categorie conoscitive per parlare di Dio. Possibile che non ci siamo aggiornati? Ecco perché il mondo non riesce a uscire dalla barbarie delle guerre religiose.

Anche un mafioso, anche un assassino può essere un credente. In fondo un simile Dio non è nient’altro che un Boss o un Califfo in grande. Per aderire a queste fedi non c’è bisogno neppure di un esame interiore, di un po’ di consapevolezza, di un minimo sforzo di auto-conoscenza.

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