giovedì 5 giugno 2014

La colpa e la consapevolezza

Quando Gesù dice (peraltro nel solo Vangelo di Luca): “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno”, non afferma che li ha perdonati lui stesso o che sono perdonabili. Ma è come se dicesse: “Padre, perdonali tu, perché io non ce la faccio, perché nessun altro può perdonarli oltre a Dio!”.
Sottolinea in realtà l’enormità di quello che gli stanno facendo, ossia che ciò che stanno facendo (uccidere un innocente) non potrà essere perdonato dagli uomini.
Basta essere ignoranti per poter essere scusati? Ma non è proprio l’ignoranza la madre di tutti i mali? Come perdonarla? Non si può. Altrimenti, tutti sarebbero perdonati. Tutti sarebbero malati di mente. E gli unici responsabili sarebbero i consapevoli. Se uno sa di far del male, e lo fa, è certo colpevole. Ma se uno uccide o tortura senza essere consapevole di ciò che fa, non è già colpevole in partenza… proprio per la sua ignoranza?
Il primo dovere di un uomo non è quello di essere consapevole?
Sono gli animali che agiscono solo in base agli istinti.
Dunque, la colpa più grave è il non voler essere consapevoli.


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