Il problema di Gesù non è che predichi male (a parte alcune parabole in cui trapela la cultura "paternalistica" e autoritaria dell' epoca), ma che non è consapevole della dialettica diadica bene/male e amore/odio, in base alla quale ogni azione "buona" deve essere compensata (per ragioni di equilibrio cosmico) da un' azione "cattiva".
All' universo non interessa la qualità della tua azione (in tal senso è al di là o al di sopra del bene e del male), ma la quantità. È una questione di equilibrio e di simmetria). Tutto deve essere compensato.
La qualità delle tue azioni riguarda il tuo destino personale, non l' equilibrio del cosmo. In altri termini, in una bilancia non importa se metti oro o merda, purché il peso si equilibri.
Solo tu saprai se hai messo oro o merda. Ma non l'universo che non distingue.
Il Tao Te Ching lo dice chiaramente: l' universo tratta gli uomini come "cani di paglia". Ed è il bene che mette al mondo il male.
Non per nulla la nostra scienza è quantitativa, mentre la nostra vita interiore è qualitativa. Si tratta di due piani diversi, anche se connessi.
Il problema di Gesù non è che predichi il bene, ma che predichi... ossia, che voglia sovvertire l' equilibrio quantitativo del mondo. Predica male il bene. E, predicando male il bene, porta con sé il male.
La qualità della tua azione riguarda solo la tua consapevolezza. Se non sei consapevole, sei come un animale che non può fare né bene né male. Incolperesti il leone perché uccide la gazzella?
Vedi che l' universo non sa nulla di bene e di male? Sei tu che introduci questi valori.
Ma quanti uomini sono consapevoli, cioè hanno accesso a una dimensione spirituale?
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