Nel Vangelo gnostico di Tommaso , Gesù dice: "Solleva un sasso e là mi troverai"- Questa frase esprime una prospettiva spirituale particolare, secondo cui il divino può essere trovato ovunque, anche nei luoghi più ordinari o inaspettati, riflettendo un approccio mistico e interiore.
La frase "Solleva un sasso e là mi troverai" dal **Vangelo di Tommaso** ha un significato profondo e simbolico. Si ritiene che rifletta la visione gnostica del divino come onnipresente e immanente, ovvero presente in ogni luogo e in ogni cosa, anche negli aspetti più semplici e apparentemente insignificanti del mondo.
In questo contesto, il gesto di sollevare un sasso simboleggia la ricerca personale e l'esplorazione della realtà per trovare il divino non in luoghi lontani o mistici, ma proprio nel "qui e ora". È un invito a guardare oltre l'apparenza e a scoprire la presenza del sacro in tutto ciò che ci circonda.
Uno dei detti più significativi nel **Vangelo di Tommaso** è: _"Il Regno è dentro di voi e fuori di voi."_ Questo detto suggerisce una visione spirituale potente, secondo cui il divino e la saggezza non sono confinati in luoghi fisici o istituzioni esterne, ma risiedono nella nostra interiorità e si manifestano anche nel mondo che ci circonda. Invita a cercare la verità e la connessione divina attraverso un'esperienza personale e diretta.
Il **Vangelo di Tommaso** è ricco di detti profondi e spesso enigmatici attribuiti a Gesù. Ecco alcuni dei più significativi e il loro possibile significato:
1. **"Quando conoscerai te stesso, allora sarai conosciuto, e capirai che sei il figlio del Padre vivente."**
- Questo detto sottolinea l'importanza della conoscenza di sé come chiave per una connessione più profonda con il divino e con la propria essenza spirituale.
2. **"Se i vostri capi vi dicono: 'Guardate, il Regno è nei cieli,' allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono: 'È nel mare,' allora i pesci vi precederanno. Il Regno è dentro di voi e fuori di voi."**
- Questo invita a cercare il Regno di Dio non in luoghi lontani, ma dentro di sé e nel mondo che ci circonda, evidenziando una visione spirituale interiorizzata.
3. **"Io sono la luce che è sopra tutti loro. Io sono il Tutto; il Tutto è venuto da me e il Tutto è giunto a me. Spaccate un pezzo di legno: io sono lì. Sollevate una pietra e mi troverete lì."**
- Una celebrazione dell'immanenza del divino: Dio è in ogni cosa, persino nelle più semplici e ordinarie.
4. **"Beato colui che era prima di essere."**
- Un detto criptico che potrebbe fare riferimento all'esistenza spirituale che precede e trascende il tempo e lo spazio.
Questi detti spesso riflettono la visione gnostica, che enfatizza la scoperta di una verità nascosta attraverso la ricerca personale e una profonda introspezione.
Questa prospettiva incoraggia un approccio più contemplativo alla spiritualità, promuovendo una ricerca interiore piuttosto che una dipendenza da dottrine o rituali esterni.
Il **Vangelo di Tommaso** ha avuto un impatto significativo sulla teologia, specialmente nell'ambito degli studi sul cristianesimo primitivo e sulla spiritualità gnostica. Ecco alcune delle sue principali influenze:
1. **Comprensione del cristianesimo primitivo**: Questo testo offre una prospettiva alternativa rispetto ai Vangeli canonici, mostrando una tradizione cristiana che enfatizza la conoscenza interiore (gnosi) e la ricerca personale del divino.
2. **Riflessione sulla diversità teologica**: Il Vangelo di Tommaso ha stimolato il dibattito sulla varietà delle credenze cristiane nei primi secoli, evidenziando come il cristianesimo non fosse monolitico, ma comprendesse molteplici interpretazioni e tradizioni.
3. **Influenza sulla spiritualità moderna**: Alcuni dei suoi detti, come "Il Regno è dentro di voi e fuori di voi", hanno ispirato movimenti spirituali contemporanei che pongono l'accento sulla ricerca interiore e sull'immanenza del divino.
4. **Sfida alla canonizzazione**: La scoperta del Vangelo di Tommaso ha portato a una rivalutazione dei criteri con cui i testi sono stati inclusi o esclusi dal canone biblico, sollevando domande sulla natura dell'autorità scritturale.
Ma non è di questo che voglio parlarvi. Se sostituiamo alle parole "regno", "sacro" o divino il concetto di "coscienza," abbiamo una conferma storica del panpsichismo. La coscienza è dappertutto ed è all'origine di ogni cosa.
Idea che è confermata dal Vangelo di Giovanni. anche lui di ispirazione gnostica, dove si dice: "In principio era il Logos (Verbo), il Logos era presso di Dio e il Logos era Dio".
Perché lo cito? Perché se sostituiamo il termine "Logos" con "coscienza," abbiamo l'enunciazione del principio che la coscienza era già presente dall'origine ed era in tutte le cose. Esattamente quel dico io.
Il **panesperienzialismo** è una teoria filosofica che sostiene che ogni entità nell'universo, anche quelle apparentemente inanimate, possieda una forma di esperienza o consapevolezza, seppur minima. Questa visione si collega spesso al **panpsichismo**, che attribuisce una forma di mente o coscienza a tutta la realtà.
Secondo il panesperienzialismo, l'esperienza non è limitata agli esseri viventi complessi, ma è una proprietà fondamentale della materia stessa. Ad esempio, anche una particella subatomica potrebbe avere una forma rudimentale di esperienza. Questa prospettiva cerca di spiegare il rapporto tra mente e materia, proponendo che la coscienza emerga da una base universale di esperienze elementari.
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