mercoledì 26 marzo 2025

Fare una scienza completa

 Uno scienziato diceva in un post precedente che senza la matematica non si può fare scienza. Ma io controbatto che con la matematica si può solo fare scienza quantitativa, il che significa lasciar fuori il soggetto e le qualità mentali, che invece non devono essere escluse se si vuol fare una scienza completa. Perché il mondo è fatto da tutte queste cose, non solo dalle quantità. Tant'è vero che la matematica non serve a capire il soggetto e il suo essere nel mondo.

Anzi, ridurre la scienza a pura quantità significa dare vita a un mondo inumano, a sua volta ridotto a denaro, beni, ricchezze e rapporti di forza. Quel mondo alienato in cui stiamo precipitando. Allora la domanda è: che scienza (conoscenza) vogliamo? La scienza delle sole quantità e dei calcoli commerciali, oppure una scienza per l' uomo completo?

Lo stesso scienziato aggiungeva che la fisicla (quantistica) è spesso contro-intuitiva. 

Ma io aggiungo che si può adottare una logica diadica (la mia) che è ancora più contro-intuitiva. Perché nella logica tradizionale vige un principio (ancora aristotelico) di non-contraddizione che non è più valido nella mia logica. Se dico che il "prima" sta in un rapporto diadico con il "dopo" o che l' amore può coincidere con l' odio, dico qualcosa di non intuitivo... almeno per la logica tradizionale. 

Si tratta allora di vedere di quale logica parliamo. 

Nella mia logica delle diadi, la dialettica tra i due poli non è ad excludendum, ma l' uno ha bisogno dell' altro in modo complementare. 

Il tempo e la coscienza, che operano secondo questa logica diadica, sono in tal senso contro-intuitivi. Ma si tratta di allargare la nostra logica, e non di adottare ancora la vecchia logica aristotelica. Nessuno adotta più la sua fisica - perché non continuiamo a seguire la sua logica?

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