Si può dire che nella teoria quantistica dei campi (QFT) le particelle non siano più considerate oggetti puntiformi fondamentali, ma piuttosto eccitazioni quantistiche di campi che permeano tutto lo spazio-tempo.
Nella QFT, l'entità fondamentale non è la particella, ma il campo. Ad esempio, c'è un campo elettronico che pervade l'universo, un campo fotonico, un campo per ogni tipo di particella elementare.
Le particelle che osserviamo e con cui interagiamo sono viste come "increspature", "vibrazioni" o "eccitazioni" localizzate in questi campi quantistici. Un elettrone, ad esempio, è un'eccitazione quantistica del campo elettronico.
Le interazioni tra le particelle sono descritte come interazioni tra i campi corrispondenti. Ad esempio, l'interazione elettromagnetica tra due elettroni è mediata dal campo fotonico: un elettrone perturba il campo fotonico, e questa perturbazione (il fotone) viene assorbita dall'altro elettrone, causando l'interazione.
Questo quadro teorico risolve elegantemente la dualità onda-particella. Una particella, essendo un'eccitazione di un campo, può manifestare sia proprietà particellari (come la localizzazione e l'energia quantizzata) sia proprietà ondulatorie (come l'interferenza e la diffrazione), perché il campo sottostante ha una natura ondulatoria.
La QFT descrive naturalmente la creazione e l'annichilazione di particelle come l'eccitazione o la de-eccitazione dei campi. Ad esempio, quando due particelle si annichiliscono, l'energia contenuta nelle loro eccitazioni viene trasferita ad altri campi, creando nuove eccitazioni (altre particelle o fotoni).
In conclusione, nella teoria quantistica dei campi, il concetto di particella si evolve da quello di un oggetto fisico puntiforme a quello di un'eccitazione quantistica di un campo fondamentale. Le interazioni tra queste "particelle" sono quindi descritte come interazioni tra i campi sottostanti. Questa visione offre un quadro teorico più unificato e coerente per comprendere la fisica delle particelle e le forze fondamentali.
Questo allargamento del concetto di particella dovrebbe essere applicato a tutti gli enti, fisici e mentali. In pratica, non è più il caso di scomporre le tante forze che concorrono a comporre un evento, ma conviene vedere l' evento come un tutt' uno. Un campo di varie forze, tra cui il tempo, lo spazio e - questa è la novità - il mondo interno del soggetto che osserva l' evento.
In altri termini, nell' evento confluiscono le forze fisiche e le forze mentali. Questo allargamento ci permette di superare la separazione soggetto/oggetto. E vedere la realtà come una sequenza di eventi comprensivi degli oggetti e dei soggetti. E' un' importante rivoluzione copernicana.
E' giustificato questo nuovo modo di vedere le cose?
E' giustificato dalla precedente teoria delle diadi dove si mette in evidenza che i contrari antinomici complementari si applicano non solo alla fisica e alla mente, ma anche al rapporto soggetto/oggetto.
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