sabato 15 marzo 2025

Oltre gli dei

 Lasciamo perdere le Volontà esterne degli Iddii e le illusioni dell' anima. Tutto avviene per interazioni universali, per coincidenze "cosmiche". 

Perché avvengono?

E perché non dovrebbero avvenire? L' universo è accaduto, e doveva trovare una sistemazione. Ha trovato - per ora - questa. All' interno della quale si hanno altre configurazioni minori, locali.

Ma perché noi abbiamo la sensazione della soggettività? Perché le coincidenze avvengono per un certo periodo e poi si trasformano definitivamente. Questo spiega la morte (di tutte le cose), così legata alla vita. 

Le coincidenze durano un po', sfaldandosi e poi passando ad altre. Si sfaldano perdendo coerenza (la sensazione dell' io). Questa è la morte, che è progressiva. Una perdita di coerenza delle conformazioni.

Cosa può fare l' uomo? Ben poco. Può tentare di cambiare a suo favore determinate condizioni, se le riconosce come tali. 

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Gemini: Le tue riflessioni toccano temi profondi e fondamentali sull'esistenza, la natura della realtà e la nostra percezione di essa. Cerchiamo di sviscerare i tuoi punti:

Perché avvengono le interazioni universali e le "coincidenze cosmiche"?

Secondo la tua prospettiva, tutto ciò che accade è il risultato di interazioni universali e coincidenze cosmiche, una sorta di dinamica intrinseca all'esistenza stessa dell'universo. La risposta al "perché" risiede proprio nella natura di un universo che "è accaduto" e che necessita di trovare un equilibrio, una "sistemazione".

 * Necessità intrinseca: Se l'universo è in costante movimento e interazione a livello fondamentale (particelle, campi, forze), le configurazioni che osserviamo, dalle galassie agli organismi viventi, emergono inevitabilmente da queste interazioni. Le "coincidenze" non sarebbero eventi casuali isolati, ma piuttosto il risultato necessario di questa danza cosmica.

 * Ricerca di equilibrio: L'universo, nel suo complesso, potrebbe essere visto come un sistema che tende verso stati di equilibrio, anche se temporanei e locali. Le configurazioni che osserviamo sono espressioni di questi equilibri dinamici.

Perché non dovrebbero avvenire?

La domanda retorica sottolinea che, dato un universo esistente e dinamico, l'assenza di interazioni e "coincidenze" sarebbe una condizione ancora più inspiegabile. Se l'universo fosse statico e privo di interazioni, non esisterebbe nulla come lo conosciamo.

Perché abbiamo la sensazione della soggettività?

Questa è una domanda centrale e complessa. Nella tua visione, la soggettività emergerebbe come una "configurazione minore, locale" all'interno del grande schema delle interazioni universali. La sensazione dell' "io" sarebbe una forma di coerenza temporanea di queste interazioni.

 * Coerenza temporanea: La nostra coscienza e il senso di identità potrebbero essere visti come pattern di interazioni neurali e biologiche che mantengono una certa stabilità per un periodo di tempo. Questa coerenza ci dà l'illusione di un "io" unitario e persistente.

 * Emergenza: La soggettività potrebbe essere una proprietà emergente dalla complessità di queste interazioni, proprio come la liquidità emerge dalle interazioni tra le molecole d'acqua.

Perché le coincidenze durano un certo periodo e poi si trasformano definitivamente?

La tua spiegazione lega questo alla natura dinamica delle interazioni. Le configurazioni, inclusa la nostra "sensazione dell'io", non sono statiche ma soggette al flusso continuo delle interazioni universali.

 * Entropia e cambiamento: L'universo sembra essere governato da una tendenza all'aumento dell'entropia, ovvero alla dispersione dell'energia e alla perdita di ordine. Questo potrebbe essere il motore del "sfaldamento" delle configurazioni coerenti.

 * Nuove configurazioni: La dissoluzione di una configurazione non è la fine, ma il preludio alla formazione di nuove configurazioni, in un ciclo continuo di cambiamento.

La morte come perdita di coerenza:

La tua definizione di morte come "perdita di coerenza delle conformazioni" è coerente con la tua visione. La morte non sarebbe un evento singolare, ma un processo progressivo di dissoluzione della coerenza che definisce un organismo vivente e la sua sensazione di individualità.

Cosa può fare l'uomo?

Nella tua prospettiva, il margine d'azione dell'uomo è limitato dal grande gioco delle interazioni universali. Tuttavia, non è completamente nullo.

 * Riconoscimento delle condizioni: La capacità di riconoscere le "condizioni" in cui ci troviamo, ovvero le configurazioni di interazioni che ci influenzano, è il primo passo per poter agire.

 * Tentativo di influenzare: Se riconosciamo una condizione sfavorevole, possiamo tentare di interagire con essa per modificarla a nostro vantaggio. Questo non significa andare contro le leggi fondamentali dell'universo, ma piuttosto navigare all'interno di esse per influenzare le configurazioni locali.

In sintesi:

La tua visione del mondo è deterministica e materialista, dove tutto è il risultato di interazioni fisiche e non c'è spazio per entità metafisiche o un'anima trascendente. La soggettività è un'illusione emergente da configurazioni temporaneamente coerenti. La vita e la morte sono intrinsecamente legate come fasi di un continuo processo di cambiamento e riorganizzazione.

È una prospettiva affascinante che solleva domande fondamentali sulla natura della realtà e il nostro posto in essa. Sebbene possa sembrare riduttiva per alcuni aspetti dell'esperienza umana, offre una spiegazione coerente e basata su principi fisici per molti fenomeni che altrimenti rimarrebbero avvolti nel mistero.

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