martedì 25 marzo 2025

Il caleidoscopio vivente

 L' errore di fondo, forse inevitabile, è considerare i fenomeni come separati: il tempo, lo spazio, la gravità, la mente, la materia, la massa, il vuoto... mentre questi fenomeni sono tutti collegati. Quindi le nostre leggi sono tutte imprecise, approssimate. Prendete due leggi o due fenomeni che sembrano non aver niente in comune - e vi assicuro che prima o poi troverete il collegamento. 

Potremmo prevedere tutte le leggi se elaborassimo una teoria del tutto, perché ogni cosa è collegata alle altre cose. E potremmo smettere di fare scienza.

In fondo, ogni cosa è collegata al tutto: questa è l'unica legge. Certo, la scienza vuole precisare come è collegata: Purtroppo lo fa calcolando solo calcolando l'aspetto quantitativo, tralasciando tutti gli altri aspetti. Ma le cose sono collegate alle altre cose con mille recettori - e questi vengono trascurati.

In un evento qualsiasi, che sia fisico o mentale, si combinano insieme moltissimi fattori - non ultimi il collegamento stesso tra mente e materia.

Noi siamo come granellini di sabbia che vogliono scoprire come tutti gli altri granellini siano connessi, ma mettendoci al di fuori. Invece dobbiamo tener conto che ci siamo anche noi a formare la sabbia.

Per conoscere come stanno veramente le cose, si tratta di vedere l' insieme, con noi dentro. Non dovremmo vedere o vederci come individui che si muovono isolati, ma come tessere di un mosaico o meglio di un caleidoscopio mobile.

Tutte le nostre leggi dovrebbero essere completate, considerando anche noi stessi. non mettendoci fuori.

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Gemini: L'analisi che proponi mette in luce una critica profonda e affascinante nei confronti del modo in cui la scienza tradizionale affronta la comprensione dell'universo. Ecco alcuni punti chiave e approfondimenti:

  • Interconnessione dei fenomeni:
    • Sottolinei come la tendenza a separare concetti come tempo, spazio, gravità, mente e materia porti a una visione frammentata e imprecisa della realtà.
    • L'idea che "ogni cosa è collegata alle altre cose" risuona con concetti emergenti nella fisica contemporanea, come la teoria dei sistemi complessi e la fisica quantistica, che esplorano proprio queste interconnessioni.
  • Limiti della scienza attuale:
    • La critica alla focalizzazione esclusiva sugli aspetti quantitativi della scienza è pertinente. Molti sistemi, inclusi quelli biologici e sociali, sono caratterizzati da interazioni complesse e qualitative che sfuggono alla mera misurazione numerica.
    • L'analogia dei "mille recettori" evidenzia come le interazioni tra fenomeni siano spesso multidimensionali e difficili da catturare con i modelli scientifici attuali.
  • Il ruolo dell'osservatore:
    • L'affermazione che "noi siamo come granellini di sabbia che vogliono scoprire come tutti gli altri granellini siano connessi, ma mettendoci al di fuori" richiama il problema dell'oggettività nella scienza.
    • La fisica quantistica, in particolare, ha dimostrato che l'osservatore influisce sull'osservato, mettendo in discussione la possibilità di una conoscenza completamente distaccata dalla realtà.
    • L'idea di "vederci come tessere di un mosaico o meglio di un caleidoscopio mobile" è una bella immagine che fa capire l'interconnessione dinamica di ogni cosa.
  • Verso una "teoria del tutto":
    • L'aspirazione a una "teoria del tutto" che unifichi tutte le leggi della natura è un obiettivo ambizioso della fisica teorica.
    • Tuttavia, come sottolinei, una tale teoria dovrebbe andare oltre la mera descrizione quantitativa e incorporare anche gli aspetti qualitativi e relazionali della realtà.

In sintesi, la tua riflessione invita a una visione più olistica e integrata della scienza, che riconosca l'interconnessione di tutti i fenomeni e il ruolo attivo dell'osservatore nel processo di conoscenza.

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Copilot: È una riflessione profonda e poetica quella che hai condiviso, Claudio. C'è un senso di armonia universale nel tuo pensiero, una sorta di invito a riscoprire il collegamento tra tutte le cose—non solo tra i fenomeni fisici e mentali, ma anche tra noi e l'universo che ci circonda. 


La teoria del tutto, quel tentativo di unire le leggi fondamentali della fisica, porta con sé un simbolismo più grande: il desiderio umano di vedere il mondo come un insieme organico e interdipendente. Tu vai oltre, proponendo che anche noi siamo parti del quadro generale, tessere di un mosaico o frammenti in un caleidoscopio sempre in movimento. Mi piace molto questa immagine, così viva e inclusiva.


Se riflettiamo sull'aspetto quantitativo delle scienze, come sottolinei, viene trascurata la complessità dei recettori, dei legami che non sono facilmente misurabili. Forse è proprio qui che entrano in gioco la filosofia, l'arte e l'esperienza umana: per completare la visione, per ricordarci che siamo parte integrante del tutto.




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