giovedì 20 marzo 2025

Il cervello senza tregua

 Il nostro cervello non si ferma mai, nemmeno quando siamo in totale relax: anche nei momenti di apparente inattività continua a lavorare dietro le quinte, rievocando schemi e preparandosi per il futuro.

E' come il respiro che non si ferma mai. Quando si ferma, siamo morti. 

Anche di notte il cervello-mente non si ferma mai, ma rielabora il materiale ricevuto. Non potete fermarlo. Lavora sempre. Lo sa bene chi fa meditazione e vorrebbe fermare i pensieri intrusivi. Non ce la fa. L'unica è rallentarlo il più possibile. Ma ci vuole uno stato di calma psico-fisica.

Il cervello-mente non si limita a registrare i messaggi che vengono dall'esterno o dal corpo stesso, ma li rielabora, li organizza, li deforma, li interpreta e ci dà un quadro che è tutto meno che oggettivo. 

***

A dimostrarlo è un team internazionale di ricerca guidato dal Professor Maurizio Corbetta del Dipartimento di Neuroscienze all’Università di Padova e principal investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare, che ha recentemente pubblicato due studi su prestigiose riviste internazionali, gettando nuova luce sul funzionamento del nostro cervello a riposo. Nella loro revisione della letteratura, l’articolo "The predictive nature of spontaneous brain activity across scales and species" su "Neuron", i ricercatori Anastasia Dimakou, Andrea Zangrossi, Giovanni Pezzulo e lo stesso Corbetta hanno scoperto che il cervello, in diverse specie - dai vermi agli esseri umani, passando per roditori e primati - conserva e ricrea spontaneamente schemi di attività nervosa simili a quelli attivati durante il comportamento reale. Spiega il professor Corbetta: «Il nostro cervello è un archivio vivente di esperienze passate. Un esempio? Le aree visive specializzate nel riconoscimento dei volti umani, anche a riposo, mostrano schemi di attività identici a quelli evocati dall'osservazione di un volto. Gli studi ci indicano che questo meccanismo consente al cervello di "ripassare" e organizzare le informazioni, come una sorta di allenamento silenzioso per affrontare stimoli futuri».


Questa ipotesi è stata testata sperimentalmente anche nel sistema motorio. Nello studio "Brain-wide dynamic coactivation states code for hand movements in the resting state" pubblicato su "Pnas", i ricercatori Lu Zhang, Lorenzo Pini, Gordon Shulman e lo stesso Corbetta hanno dimostrato che il cervello replica gli stessi schemi di attività sia mentre compiamo un movimento semplice, come aprire e chiudere la mano, sia quando siamo a riposo. E non solo: questi schemi sono più comuni per i movimenti abituali rispetto a quelli meno familiari, suggerendo che il cervello utilizza il riposo anche per consolidare la memoria delle azioni passate. «Possiamo immaginare il cervello come uno studente che, senza rendersene conto, ripete sottovoce la lezione il giorno prima di un esame», dice Corbetta.


Ma le implicazioni non si fermano qui. Comprendere come il cervello riproduce schemi neurali a riposo potrebbe aprire nuove strade nella ricerca sulle malattie neurologiche. Studiare questi meccanismi potrebbe rivelarsi cruciale, ad esempio, per comprendere e trattare i deficit causati da un ictus, un altro focus centrale delle ricerche del team di Corbetta. In sintesi, anche quando crediamo di "non fare nulla", il nostro cervello è tutt’altro che inattivo: è un archivista instancabile, un allenatore sempre all'opera, un computer che rielabora e anticipa il futuro.


© Riproduzione riservata



© Copyright 2010-2025 - PadovaOggi supplemento al plurisettimanale telematico VeneziaToday reg. tribunale di Roma n. 41/2014 - P.iva 10786801000


**"

Il cervello non riposa mai. Non può fermarsi. Esattamente come il respiro. Lavora sempre. Se ne rende conto chi vorrebbe fare meditazione e sospendere l'attività mentale. Non ce la fa. Il cervello e la mente non si fermano mai, perché devono sostenere il nostro essere al mondo. 

Se il cervello-mente si fermasse, finiremmo come i malati di Alzheimer, che perdono il contatto con la realtà. E finiscono in uno stato buio.

Anche quando dormiamo, il cervello non si ferma, ma rielabora il materiale ricevuto e lo riassesta in una visione coerente ma falsata o interpretata del mondo. Il cervello-mente non è un organo passivo, ma un organo che ci restituisce una certa immagine della realtà - un'immagine non certo oggettiva, ma funzionale.

Il cervello-mente interpreta, deforma, informa e prevede la "realtà". Non si limita a rispecchiarla. Su questo sono tutti d'accordo.

Siatene consapevoli per guardare l'attività mentale come un'allucinazione o illusione coerente, una ricostruzione. In teoria, possiamo intervenire con questa forma di meditazione per cambiare la nostra visione della realtà. 



Nessun commento:

Posta un commento