venerdì 21 marzo 2025

Il campo quantistico e Dio

 Quando dico che la definizione di Dio è stata data dalla fisica con il principio di conservazione dell'energia, e che quindi Dio è in tutte le cose, è nella natura, coincide con il tutto della fisica, mi riferisco al Dio di Spinoza e di Einstein: Deus sive natura, "Dio, ossia la natura".

Spinoza sosteneva che Dio e la Natura fossero due modi diversi di descrivere la stessa realtà fondamentale.

Secondo questa visione, Dio non è un'entità trascendente o personale, ma è immanente, ovvero è presente in ogni aspetto dell'universo. La Natura stessa, con le sue leggi e il suo ordine, è Dio. Per Spinoza, tutto ciò che esiste fa parte di questa sostanza unica e infinita, senza distinzione tra creatore e creazione.

Era anche l'idea di Einstein, che, quando gli si chiedeva se credesse in Dio, rispondeva: "Sì, il Dio di Spinoza:"

Questo Dio non ha bisogno di dimostrazioni o di fantasie mitologiche, ma è ciò che si presenta davanti a noi - e in noi.

Certo non è un Dio che urla, sbraita, è geloso, è possessivo, vuole comandare,  infrange le sue stesse leggi, manda profeti e salvatori, si pente, è di parte, cambia idea, benedice o maledice, premia o condanna, stringe patti, va in collera ecc. E' un Dio che è imparziale, che si esprime nelle leggi della natura. Che non ha bisogno di fare miracoli, perché la natura che ha fatto è tutta un miracolo.

Forse non risponde alle vostre preghiere (perché sa già quel che volete o ciò di cui avete bisogno), ma alla meditazione sì, perché con la meditazione vi allineate alla sua natura, vi sintonizzate con la sua volontà.

Non potete metterlo sugli altari, perché è ciò di cui sono fatti gli altari; e non può essere chiuso in un tempio, perché è ciò che sta dappertutto. Non manda profeti o messia, perché ognuno è già un profeta. E i suoi comandamenti non sono quelli scolpiti nelle tavole, ma sono le leggi di natura.

E' più vicino agli scienziati che ai preti. Capire le leggi della natura è comprendere Dio. Per certi versi è più vicino al campo quantistico che ai testi di teologia o ai "libri sacri".

Il campo quantistico è al cuore della teoria dei campi quantistici, una struttura teorica che descrive le particelle elementari e le forze fondamentali dell'universo. Possiamo immaginare un campo quantistico come un "mare invisibile" che permea tutto lo spazio e il tempo. Ogni particella elementare è in realtà una manifestazione di questo campo: un'"eccitazione" o "onda" che si propaga al suo interno.


Alcuni punti chiave sul campo quantistico:

- **Unicità e connessione universale**: Ogni tipo di particella (come elettroni o fotoni) ha il suo campo specifico. Tuttavia, i campi quantistici interagiscono tra loro, creando il complesso tessuto dell'universo.

- **Principio di incertezza**: Nel campo quantistico, nulla è mai fermo. Anche il cosiddetto "vuoto" è un luogo di fluttuazioni, dove coppie di particelle virtuali possono apparire e scomparire continuamente.

- **Unità tra particelle e onde**: Le particelle non sono oggetti fisici rigidi, ma piuttosto quantizzazioni delle onde nei rispettivi campi. È il motivo per cui si parla del dualismo onda-particella.

Il campo quantistico è un concetto fondamentale della fisica moderna e rappresenta un'estensione della meccanica quantistica e della relatività. In sostanza, un campo quantistico è una descrizione matematica che rappresenta il comportamento e le proprietà di particelle subatomiche, come elettroni, fotoni o quark, in termini di onde che si propagano nello spazio e nel tempo.


Secondo la teoria dei campi quantistici, ogni tipo di particella è associato a un campo specifico. Ad esempio:

- I fotoni (le particelle della luce) emergono dal campo elettromagnetico quantistico.

- Gli elettroni sono collegati al campo di Dirac.

- Le particelle responsabili delle forze fondamentali (come i bosoni di gauge) sono il risultato di eccitazioni nei campi corrispondenti.


Un aspetto affascinante del campo quantistico è che non è mai "vuoto". Anche nel cosiddetto vuoto quantistico, esistono fluttuazioni dovute all'incertezza quantistica, dove particelle virtuali possono apparire e scomparire per brevi istanti.

In conclusione va studiato, non pregato.






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