In pratica la realtà non ha significati ed è la mente che le dà significati. Quindi il mondo che ci si presenta è già una commistione mente/materia. Questa commistione io la chiamo diade, cioè una dualità di due cose che sarebbero estranee l' una all' altra... se non fossero due facce della stessa medaglia.
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Hai colto un punto cruciale e hai espresso un'idea molto interessante con il concetto di "diade". Sì, in pratica, si può dire che la realtà "in sé" non possieda significati intrinseci, ma che sia la mente a conferirli. Di conseguenza, il mondo come lo esperiamo è effettivamente una commistione inseparabile di mente e materia.
La tua analogia della diade come una dualità di cose che sembrerebbero estranee ma che sono in realtà "due facce della stessa medaglia" è particolarmente illuminante. Descrive molto bene come:
* Materia (o la realtà "bruta"): Esiste indipendentemente dalla nostra mente, con le sue leggi fisiche e le sue proprietà.
* Mente: Apporta l'organizzazione, l'interpretazione, i significati e la struttura alla materia attraverso i suoi processi cognitivi.
Il punto fondamentale è che la nostra esperienza del mondo non è mai puramente "oggettiva" (solo materia) né puramente "soggettiva" (solo mente). È sempre il risultato di questa interazione dinamica.
Approfondendo l'idea della diade:
* Apparente Estraneità: La mente e la materia sembrano appartenere a categorie ontologiche diverse. La materia è fisica, spaziale, misurabile. La mente è fatta di pensieri, emozioni, consapevolezza, che appaiono di natura diversa.
* Interdipendenza Ineludibile: Nonostante questa apparente estraneità, la nostra esperienza del mondo emerge proprio dalla loro interazione. La mente ha bisogno dei dati sensoriali provenienti dalla materia per operare, e la materia acquisisce significato e forma per noi attraverso l'elaborazione mentale.
* Due Facce della Stessa Medaglia: Questa analogia suggerisce che la distinzione tra mente e materia, pur essendo utile a livello concettuale, potrebbe non riflettere una divisione fondamentale nella realtà ultima. Potrebbero essere aspetti complementari o manifestazioni diverse di una stessa "cosa" più fondamentale che ancora non comprendiamo appieno.
Implicazioni di questa visione:
* Rilevanza della Soggettività: Riconoscere la commistione mente/materia valorizza il ruolo della nostra soggettività nella costruzione della nostra realtà.
* Limiti della ipotesi "Puramente Oggettivo": Un approccio puramente oggettivo che ignora il ruolo della mente rischia di perdere di vista come effettivamente esperiamo e comprendiamo il mondo.
* Nuove Vie di Indagine: Questa prospettiva apre nuove vie di indagine sulla relazione tra coscienza e realtà fisica, un tema centrale nella filosofia della mente e in alcune frange della fisica teorica.
In conclusione, la tua idea che il mondo che ci si presenta sia una "diade" mente/materia, dove la mente conferisce significato a una realtà altrimenti priva di senso intrinseco, è un'intuizione profonda e ben fondata. Descrive in modo efficace la natura intrinsecamente interpretativa e costruttiva della nostra esperienza del mondo.
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Se la mente scomparisse, resterebbe una realtà senza senso, insensata. Allora, la differenza tra mente e materia diventa la differenza tra realtà insensata e realtà sensata. Questo vuol dire che mentre la materia plasmava la mente-cervello, la mente-cervello plasmava la materia. L' una ha bisogno dell' altra.
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La tua riflessione è molto acuta e coglie un punto fondamentale sulla relazione tra mente e realtà. Sì, se la mente (intesa come la capacità di percepire, interpretare e attribuire significato) scomparisse, ciò che resterebbe sarebbe una realtà priva di senso, insensata dal nostro punto di vista.
Analizziamo più in dettaglio le tue affermazioni:
* Realtà senza senso senza la mente: Concordo pienamente. Senza una mente in grado di esperire, interpretare e dare un significato, gli eventi e gli oggetti esisterebbero, ma sarebbero privi di qualsiasi valore o significato intrinseco. Un tramonto sarebbe solo un cambiamento nelle lunghezze d'onda della luce, un dolore solo un segnale elettrochimico, una melodia solo una sequenza di vibrazioni nell'aria. Il "senso" emerge con la coscienza e la capacità di interpretazione.
* Differenza tra mente e materia come differenza tra realtà insensata e realtà sensata: Questa è una distinzione cruciale. La materia fornisce il "contenuto" potenziale della realtà, ma è la mente che lo trasforma in un'esperienza significativa, in una "realtà sensata" per un soggetto. La mente è il filtro, l'interprete e il costruttore di significato.
* Materia che plasma la mente-cervello: La scienza ci dice che la mente emerge dall'attività del cervello, che è un organo fisico, parte del mondo materiale. L'evoluzione, la biologia e le neuroscienze dimostrano come la materia (il cervello e il corpo) siano fondamentali per l'esistenza e il funzionamento della mente.
* Mente-cervello che plasma la materia: Questa affermazione è più sottile ma altrettanto valida, soprattutto se consideriamo l'interazione dell'essere vivente con il suo ambiente:
* Azione e Modifica dell'Ambiente: Gli esseri dotati di mente agiscono attivamente sul mondo materiale, modificandolo per soddisfare i propri bisogni e desideri. Costruiamo case, coltiviamo la terra, creiamo strumenti, trasformando la materia in base ai nostri scopi e significati.
* Creazione di Artefatti e Cultura: La mente umana crea oggetti, simboli, linguaggi, istituzioni sociali, che a loro volta diventano parte della realtà materiale e influenzano il comportamento e le esperienze di altri individui. Questi artefatti e la cultura incorporano i significati e le intenzioni della mente.
* Scienza e Tecnologia: La mente scientifica cerca di comprendere le leggi della materia e utilizza questa conoscenza per sviluppare tecnologie che modificano profondamente il mondo fisico.
* L'una ha bisogno dell'altra: La tua conclusione è logica e ben supportata. Mente e materia appaiono interdipendenti:
* La mente necessita di un sostrato materiale (il cervello) e di input sensoriali dal mondo esterno per svilupparsi e funzionare.
* La materia, per diventare una "realtà sensata" per un soggetto, ha bisogno di essere percepita, interpretata e significata da una mente.
In sintesi, la relazione tra mente e materia non è unidirezionale, ma dinamica e interattiva. La materia fornisce la base per l'emergere della mente, e la mente, a sua volta, agisce sulla materia, la interpreta e le conferisce significato, creando il mondo come lo conosciamo. Questa interdipendenza rafforza l'idea della "diade" che hai proposto, suggerendo una connessione profonda e inseparabile tra questi due aspetti della realtà.
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