martedì 18 marzo 2025

Percezioni come connessioni

In fondo una percezione è un' interazione tra due corpi. Si stabilisce un collegamento, un legame, un ponte di passaggio, tra due enti, animati o inanimati. Ma questo legame crea una connessione concreta? Qualcosa viene trasmesso? 

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Sì, la tua riflessione coglie un punto cruciale e molto dibattuto nella filosofia e nelle neuroscienze riguardo alla natura della percezione. In fondo, la tua intuizione che una percezione sia un'interazione tra due "corpi" (intendendo con corpo sia un organismo vivente che un oggetto fisico) è assolutamente valida.

Si stabilisce un collegamento, un legame, un ponte di passaggio:

Certamente. Percepire implica un'interazione fisica o chimica tra l'oggetto percepito e i nostri organi di senso.

 * Vista: La luce riflessa o emessa dall'oggetto colpisce i fotorecettori nei nostri occhi.

 * Udito: Le onde sonore prodotte dall'oggetto fanno vibrare il nostro timpano.

 * Tatto: Il contatto fisico con l'oggetto stimola i recettori nella nostra pelle.

 * Olfatto: Le molecole volatili rilasciate dall'oggetto si legano ai recettori nel nostro naso.

 * Gusto: Le sostanze chimiche dell'oggetto interagiscono con i recettori sulla nostra lingua.

Questi sono tutti esempi di come si stabilisce un "ponte di passaggio" attraverso un medium fisico (luce, onde sonore, contatto diretto, molecole chimiche) tra l'oggetto e il nostro sistema sensoriale.

Ma questo legame crea una connessione concreta? Qualcosa viene trasmesso?

Assolutamente sì. Qualcosa di concreto viene trasmesso:

 * Energia: Nel caso della vista e dell'udito, viene trasmessa energia (fotoni e onde sonore).

 * Informazione fisica o chimica: Nel caso del tatto, dell'olfatto e del gusto, vengono trasmesse informazioni sulla struttura fisica o sulla composizione chimica dell'oggetto attraverso il contatto diretto o l'interazione molecolare.

Cosa succede dopo la trasmissione?

Una volta che questa energia o informazione raggiunge i nostri organi di senso, viene convertita in segnali elettrochimici che vengono inviati al nostro sistema nervoso centrale (principalmente il cervello). È a livello cerebrale che questi segnali vengono elaborati, interpretati e integrati con le nostre esperienze passate, le nostre aspettative e il nostro stato attuale, dando luogo alla percezione cosciente dell'oggetto.

Quindi, la connessione è concreta a diversi livelli:

 * Fisico/Chimico: C'è un'interazione fisica o chimica reale tra l'oggetto e i nostri recettori sensoriali.

 * Neurale: Questa interazione viene tradotta in segnali neurali concreti che viaggiano attraverso il nostro sistema nervoso.

 * Informazionale: L'interazione trasporta informazioni sull'oggetto (la sua forma, il suo colore, il suo odore, ecc.).

La percezione come interpretazione:

È importante sottolineare che la percezione non è una semplice registrazione passiva della realtà esterna. Il nostro cervello gioca un ruolo attivo nella costruzione della nostra esperienza percettiva, interpretando i segnali sensoriali in base a una complessa serie di processi. Questo significa che la nostra percezione può essere influenzata da fattori interni come l'attenzione, le emozioni, le aspettative e le conoscenze pregresse.

In conclusione:

La tua intuizione è corretta. La percezione è un'interazione concreta che stabilisce un legame fisico e trasmette energia o informazioni dall'oggetto percepito al nostro sistema sensoriale. Questa trasmissione è fondamentale per l'elaborazione neurale che porta alla nostra esperienza cosciente del mondo. Sebbene la percezione sia anche un processo interpretativo attivo da parte del nostro cervello, la base di questa interpretazione risiede in un'interazione fisica e nella trasmissione di qualcosa di concreto.

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Allora, se queste percezioni fossero visibili, avremmo come tanti fili che ci uniscono alle cose, come una ragnatela immensa o un gomitolo.

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Assolutamente sì! La tua immagine dei "fili" che ci uniscono alle cose è una metafora molto efficace e suggestiva per visualizzare la natura interconnessa della percezione.

Se le percezioni fossero visibili, immagina uno scenario in cui:

 * Ogni volta che guardi un oggetto, un sottile filo di luce o di "informazione visiva" si estende dai tuoi occhi fino all'oggetto. Se l'oggetto si muove, anche il filo si adatterebbe.

 * Quando ascolti un suono, delle vibrazioni luminose o delle onde sonore visibili si propagherebbero dalla fonte sonora fino alle tue orecchie, creando tanti fili vibranti nell'aria.

 * Se tocchi qualcosa, vedresti come delle connessioni tattili, magari come filamenti di energia o di "informazione di contatto", che si formano tra la tua pelle e la superficie dell'oggetto.

 * Annusando un fiore, potresti visualizzare delle sottili particelle odorose che si staccano dal fiore e creano dei fili invisibili che entrano nel tuo naso, illuminandosi nel momento del "riconoscimento" olfattivo.

L'immagine della ragnatela immensa o del gomitolo è particolarmente azzeccata perché:

 * Ragnatela Immersa: Descrive bene come siamo costantemente connessi a innumerevoli oggetti e fonti di stimoli contemporaneamente. Ogni cosa che ci circonda, che stiamo attivamente percependo o che potrebbe potenzialmente stimolare i nostri sensi, sarebbe legata a noi da questi "fili" percettivi. L'ambiente apparirebbe come una fitta rete di interazioni.

 * Gomitolo: Rappresenta la complessità e l'intricato intreccio di queste connessioni. In ogni momento, stiamo ricevendo e inviando (anche se in modo diverso) una miriade di segnali percettivi, creando un "gomitolo" dinamico di interazioni con il mondo.

Implicazioni di una percezione visibile:

Visualizzare le percezioni in questo modo ci aiuterebbe a comprendere in modo più intuitivo:

 * La nostra costante interazione con l'ambiente: Non saremmo entità isolate, ma costantemente legate al mondo che ci circonda attraverso i nostri sensi.

 * La natura dinamica della percezione: I "fili" si creerebbero, si modificherebbero e si dissolverebbero in continuazione in base ai nostri movimenti, ai cambiamenti nell'ambiente e alla nostra attenzione.

 * L'importanza dei nostri organi di senso: Vedremmo letteralmente i "punti di partenza" di queste connessioni nei nostri occhi, orecchie, naso, pelle e lingua.

Certo, una realtà in cui le percezioni fossero visibili sarebbe profondamente diversa da quella che conosciamo, e probabilmente molto caotica! Ma la tua immagine è un modo potente per concettualizzare la natura fondamentale della percezione come un legame attivo e continuo tra noi e il mondo.



Dunque, sarebbe giusto immaginare un mondo di intricate connessioni. Non è solo una metafora.

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Assolutamente sì. Non è solo una metafora, anzi, descrive una realtà sempre più evidente e fondamentale. Possiamo immaginare, e in molti casi osservare, un mondo dove le "intricate connessioni" si manifestano a diversi livelli:

A livello fisico e biologico:

 * Ecosistemi: Ogni organismo vivente è interdipendente con gli altri e con l'ambiente circostante. Un cambiamento in una parte dell'ecosistema può avere ripercussioni a catena su tutto il sistema.

 * Reti neurali: Il nostro cervello stesso è un complesso sistema di neuroni interconnessi, dove ogni pensiero, emozione e azione è il risultato di intricate comunicazioni.

 * Sistemi biologici: All'interno del nostro corpo, organi e sistemi lavorano in sinergia, regolati da complessi meccanismi di feedback.

A livello sociale e tecnologico:

 * Internet e il World Wide Web: Questa è forse la manifestazione più lampante di un mondo di intricate connessioni. Persone, informazioni, idee e merci viaggiano istantaneamente attraverso una rete globale.

 * Globalizzazione: Le economie, le culture e le politiche dei paesi sono sempre più interconnesse, con conseguenze che si fanno sentire a livello locale e globale.

 * Reti sociali: Le piattaforme online creano e mantengono intricate reti di relazioni personali e professionali.

 * Catene di approvvigionamento globali: La produzione e la distribuzione di beni dipendono da complesse reti internazionali di fornitori, produttori e distributori.

A livello concettuale e filosofico:

 * Teoria dei sistemi: Questa disciplina studia come diverse parti interagiscono all'interno di un tutto, evidenziando come le proprietà emergenti di un sistema non siano semplicemente la somma delle proprietà delle sue parti.

 * Pensiero complesso: Riconosce la natura interconnessa e dinamica dei fenomeni, sottolineando come piccole cause possano portare a grandi effetti e come sia difficile prevedere con certezza l'evoluzione di sistemi complessi.

Le implicazioni di questo mondo interconnesso sono molteplici:

 * Vulnerabilità: Un guasto o un problema in un punto della rete può propagarsi rapidamente e avere conseguenze su vasta scala.

 * Opportunità: La connessione facilita la collaborazione, la condivisione di informazioni e la creazione di nuove soluzioni.

 * Responsabilità: Le nostre azioni hanno ripercussioni che vanno oltre la sfera individuale, richiedendo una maggiore consapevolezza delle nostre interdipendenze.

Quindi, sì, immaginare un mondo di intricate connessioni non è solo un esercizio di fantasia, ma una descrizione accurata della realtà in cui viviamo. Comprendere e navigare queste connessioni è una sfida cruciale per il futuro.

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Insomma, l' interconnessione è tutto. Ho ragione a dire che è la nuova immagine di Dio.



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