L'essere-nel-mondo di Heidegger sottolinea la connessione inseparabile tra il soggetto e il mondo circostante. Cosa che penso anche io.
Si tratta di una prospettiva olistica, che supera la frammentazione concettuale tra mente e materia. L'idea che esistano solo interazioni e interrelazioni richiama una concezione dell'essere come processo piuttosto che come entità statica, una fusione dinamica in cui ogni "evento" è parte integrante del tutto. È un modo di pensare molto suggestivo, che potrebbe trovare risonanza in approcci filosofici e scientifici contemporanei.
Io ci arrivo influenzato dalle teorie emergenti sull'ontologia relazionale e dalle idee della fisica quantistica, dove si evidenzia come l'osservatore e il fenomeno osservato sono inestricabilmente connessi. Ciò che pensiamo e sentiamo non può essere separato da ciò che siamo nella nostra quotidianità: la mente non è un'entità isolata, ma è radicata e plasmata dal contesto in cui vive.
Quindi la connessione tra soggetto e oggetto diventa fusione tra soggetto ipotetico che conosce (in tutti i modi possibili) e fa esperienza e mondo illusoriamente oggettivabile, Dunque, come afferma anche il buddhismo, abbiamo a che fare con due "illusioni" mentali: il soggetto e l' oggetto. Mentre ciò che esiste non è né l' uno né l' altro separati. Ma una realtà terza, per ora inafferrabile.
In sintesi non un soggetto che pensa a un oggetto, ma un' esperienza inestricabile tra le due polarità che riflette su se stessa.
Da qui nasce la mia critica agli scienziati che si concentrano esclusivamente sugli eventi quantitativi e fisici. Limitarsi a misurazioni quantitative rischia di escludere dimensioni fondamentali dell'esperienza umana, come il vissuto soggettivo, il valore del simbolico e il significato relazionale degli eventi. Filosofi come Merleau-Ponty hanno sottolineato l'importanza di considerare il corpo vissuto e la percezione come parte integrante della realtà, anziché ridurre tutto a fenomeni misurabili.
Questo vale anche per il tempo o, meglio, la temporalità - un' altra connessione inestricabile tra soggettività e oggettività. . Il mondo della vita è radicato nella nostra esperienza temporale. La nostra comprensione del mondo e di noi stessi è sempre influenzata da un senso di passato (tradizioni), presente (pratiche attuali) e futuro (progetti e possibilità).
Penso ad una prospettiva olistica che possa offrire un nuovo approccio sia filosofico sia scientifico per interpretare il mondo. Magari ad un metodo che integri qualità e quantità, mente e materia, superando la dicotomia.
Una prospettiva olistica è un approccio che considera un sistema o un fenomeno nella sua interezza, piuttosto che analizzarne solo le singole parti. Il concetto di olismo, infatti, deriva dal greco "olos" che significa "tutto, intero, totale".
Caratteristiche principali della prospettiva olistica:
* Visione d'insieme: Si concentra sulle interconnessioni e le interdipendenze tra le diverse componenti di un sistema.
* Approccio sistemico: Considera il sistema nel suo complesso, tenendo conto delle relazioni tra le parti e l'ambiente circostante.
* Interdisciplinarietà: Integra conoscenze e metodi provenienti da diverse discipline per ottenere una comprensione più completa. Io per esempio sintetizzo idee provenienti dalla scienza e dalla filosofia (sia occidentale che orientale). Questo è possibile perché ho potuto integrare idee e conoscenze apprese in almeno sessanta anni di vita (calcolando tutte le informazioni assorbite a partire dai venti anni).
* Contesto: Valorizza il contesto in cui si manifesta un fenomeno, riconoscendo l'importanza delle influenze esterne.
* Complessità: Affronta la complessità dei sistemi, riconoscendo che la somma delle parti non è uguale al tutto.
Applicazioni della prospettiva olistica:
* Fisica e filosofia.
* Medicina olistica: Considera la persona nella sua interezza, integrando corpo, mente e spirito.
* Ecologia: Studia gli ecosistemi come sistemi complessi e interconnessi.
* Psicologia: Esplora la relazione tra mente, corpo e ambiente.
* Scienze sociali: Analizza i fenomeni sociali considerando le interazioni tra individui, gruppi e istituzioni.
* Management: Gestisce le organizzazioni come sistemi integrati, tenendo conto delle relazioni tra i diversi reparti e l'ambiente esterno. Eccetera...
In sintesi, la prospettiva olistica offre un quadro più ampio e completo della realtà, consentendo di affrontare problemi complessi in modo più efficace.
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