mercoledì 28 dicembre 2022

La mente trascendente

 

Poiché tutto cambia in continuazione e poiché nell’universo non esiste un punto di vista assoluto, non possiamo identificare niente che possa essere in sé. Le cose esistono in quanto interdipendenti e interrelate. Dall’insieme dell’universo emergono e nell’insieme dell’universo ripiombano. Persistono individualmente per un po’ e poi scompaiono.

L’in-sé riguarda la totalità, non l’individuo.

Inutilmente l’individuo dotato di pensiero e di una certa dose di coscienza cerca di scoprire la propria persistenza assoluta. Deve accettare anche lui la trasformazione.

Per la nostra logica, la contraddizione non dovrebbe esistere. Ma nella realtà esiste. Possiamo amare e odiare nello stesso tempo. Possiamo essere vivi e morti nello stesso tempo. L’inizio prevede già la fine. La vita prevede già la morte.

La mente non lo accetta e vorrebbe che esistessero principi assoluti di non-contraddizione e di identità. Invece la realtà trascendente non ha questi limiti – è per questo che è trascendente. Trascende la nostra mente.

Non possiamo capirlo, ma possiamo intuirlo se meditiamo un po’.

Perché meditare significa rinunciare al pensiero razionale strettamente inteso.

Certo sarà la morte del corpo, del cervello e della coscienza abituale a proiettarci in questa nuova dimensione.

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