Se con la
morte abbiamo paura di perdere il senso della nostra identità e di precipitare
nel nulla, dobbiamo dire che un nulla assoluto non può esistere, perché dal
nulla non può uscire nulla. E noi siamo pur sempre qualcosa, per quanto
illusorio e transitorio. Dunque, se c’è qualcosa, il nulla è pur sempre un
grembo fecondo.
Certo, la
transizione dall’essere qualcosa a essere nulla prevede un annullamento e una
riconfigurazione traumatica. Ma questo avviene continuamente già nella vita.
Quando
partiamo per un lungo viaggio o quando passiamo da uno stato all’altro o da un
periodo all’altro, c’è un momento di transizione. Abbiamo abbandonato il
vecchio, ma non abbiamo ancora il nuovo. Ci troviamo smarriti e confusi, in una
fase di sospensione. Dobbiamo abituarci a poco a poco al nuovo.
Ma questo
succede ad ogni momento della vita, anche se non ci accorgiamo della
transizione. Da un momento all’altro, l’intervallo è troppo breve perché lo
avvertiamo. Però, talvolta ci accorgiamo che da quel momento niente sarà più
come prima: tutto cambierà.
Non
perdiamo proprio il senso della nostra identità, ma le cose cambieranno: una
morte, una malattia, un addio…la situazione cambierà. E di questi momenti nella
vita ce ne sono parecchi. Il divenire è fatto così, è uno scorrimento e un
cambiamento continuo, con salti bruschi, talvolta drammatici.
La morte è
uno di questi.
Lo
sconquasso è terribile e la nostra identità sembra svanire, insieme con la
memoria. Però qualcosa rimane sempre. Perché, come ho detto, il nulla totale
non può esistere.
Che cosa
rimane? Rimane come una traccia, perché venire all’esistenza, la comparsa
all’essere – ed a un essere preciso – è stato un altro cambiamento fondamentale,
in base al quale le cose non sono più quelle di prima. Qualcosa si è palesato,
il tessuto del niente si è trasformato in qualcosa e non potrà più scomparire.
Un segno si è affermato, e per sempre.
L’essere
potrà anche finire nel nulla. Ma il nulla è pur sempre qualcosa.
Sì, siamo
polvere. Ma la polvere non è niente. Può anche fermare un complesso meccanismo.
Può assumere tante forme. Ha costituito pianeti e stelle. Ha formato
l’universo. Ed è dotata di vita e coscienza. Ecco perché non potrà più
scomparire.
Ma la
forma che assumerà dopo la morte del corpo fisico dipende da noi. Ecco perché è
molto importante sviluppare durante la vita la consapevolezza di cosa siamo:
inconsistenti, ma indistruttibili.
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