venerdì 12 febbraio 2021

Una scoperta sensazionale

 

Gli uomini sono tutti convinti che, senza legami e attaccamenti, l’esistenza sarebbe vuota e inutile. Ed è vero. Ma che cos’è l’esistenza se non uno spazio di tempo che va da un minuto  a cento anni? E tutto il resto?

Il primo attaccamento è quello alla madre che ci nutre, ci cura e ci fa crescere. Potremmo non esserle attaccati? E subito dopo si forma l’attaccamento a noi stessi, al nostro stesso io. Come potrebbe esistere la vita senza questo primo e fondamentale sentimento? Da quell’attaccamento primario derivano tutti gli altri. Pensiamo che, se non ci fosse, non saremmo attaccati a niente e a nessuno.

Ma sarebbe l’inferno – o piuttosto il paradiso?. Sì, perché, nel paradiso, non potrebbe esserci nessun attaccamento, tanto meno a noi stessi. E dunque non ci sarebbe bisogno di amore.

Questa è la scoperta: dell’amore abbiamo bisogno qui e ora, in questo mondo, in questa vita del desiderio e della mancanza. Ma nell’assoluto no.

Nell’assoluto non ci sarebbe bisogno né di ego né di amore, perché saremmo riunificati al tutto.

L’amore è proprio il segno di una realtà povera, di un mondo sempre bisognoso.

I “bisognosi” sono proprio quelli che mancano del necessario.

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