sabato 2 gennaio 2021

La meditazione di consapevolezza

 

Una delle poche certezze di questo mondo è che gli esseri viventi amano vivere e non vorrebbero mai morire. Se potessero, vivrebbero per sempre o rinascerebbero di continuo. In fondo non c’è una grande differenza tra credere in un aldilà e credere in continue rinascite: si tratta sempre di quell’attaccamento alla vita che non finisce mai.

Ci sono poche eccezioni: coloro che si suicidano perché le sofferenze della vita sono diventate insopportabili. Ma tutti gli altri, anche se soffrono atrocemente, anelano ad avere anche solo un’ora o un giorno in più. Tutti aborrono la morte.

Ma la realtà ci dice anche che tutti coloro che nascono devono morire. L’atteggiamento giusto per vivere dovrebbe essere dunque un certo distacco, la consapevolezza continua che questa vita è solo una stagione o uno stato di passaggio, destinato a finire.

Detto questo, i più non ci pensano affatto e operano come se dovessero vivere per sempre. Non solo, ma sono così convinti della bontà della vita che vogliono mettere al mondo altri esseri come loro, dimenticandosi del fatto evidente che mettere al mondo la vita significa mettere al mondo la morte.

In effetti, nei paesi più evoluti e consapevoli, si mettono al mondo sempre meno figli. Mentre, nei paesi più ignoranti, si va avanti a forza d’istinti figliando come conigli che si perdono in gran parte per strada; si punta più sulla quantità che sulla qualità.

Qualunque forma di vita, dalle più evolute alle più elementari, si comporta nello stesso modo. Anche un virus mortale segue la stessa regola: vuole la vita e aborre la morte, vuole riprodursi a qualsiasi costo.

Per fortuna o per sfortuna, c’è una guerra generale tra le varie forme di vita, per cui la sopravvivenza dell’una comporta l’uccisione di tante altre. Ma chi fermerà la più evoluta e la più forte dal distruggere tutte le altre e se stessa con il pianeta intero… se non la sua stessa consapevolezza?

Ecco perché dovremmo introdurre la meditazione di consapevolezza nei nostri sistemi educativi. Vivremmo con più saggezza ed equilibrio. Perché non lo facciamo?

Perché vi si oppongono le grandi religioni che hanno bisogno di tanti servi ubbidienti e non di uomini consapevoli. Esse sono le naturali alleate di tutti i regimi autoritari insegnando ad adorare la Grande Autorità e i suoi rappresentanti terreni.

Peccato che il mondo non sia stato costruito da nessuna Autorità superiore, ma si sia autoprodotto ed abbia la consistenza di un sogno o di un’illusione. Compresi noi, i nostri corpi, le nostre individualità e i nostri dei.

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