domenica 10 gennaio 2021

Filosofia e meditazione

 

Qui non si tratta di far filosofia e neppure di sviluppare fedi. Non si tratta di rifarsi a Platone, Aristotele, Kant, Hegel, Buddha, Cristo, Krishna, Confucio, Lao-tzu e compagnia bella (anche se è utile sapere che cosa hanno detto). Qui si tratta di aprire gli occhi e guardare.

Sembra facile? Non lo è.

Non lo è perché noi non siamo capaci di avere uno sguardo diretto e nudo. Noi guardiamo con gli occhi dei nostri pregiudizi e preconcetti, della nostra cultura o… della nostra ignoranza.

Il nostro sguardo è sempre condizionato. Non vediamo le cose e i fatti così come sono (ammesso che esistano di per sé), ma così come li immaginiamo e interpretiamo.

Da una parte il nostro guardare dà un senso alle cose, ma dall’altra è quasi sempre un arbitrio.

Già capire questo è partire col piede giusto. Non bisogna fidarsi di nessuno, nemmeno della nostra mente.

Ecco perché sostituiamo il pensiero con la meditazione, la quale è, per quanto possibile, un guardare senza emettere giudizi, un guardare senza pensare.

Il pensare è il regno della filosofia (che non può giungere però a conclusioni soddisfacenti), il guardare è il regno della meditazione che cerca di superare il dualismo dei concetti e la razionalità delle contrapposizioni verso una visione unitaria e trascendente.

1 commento:

  1. *Se incontri un Buddha uccidilo*. Ecco che la mente dell ego cerca di arginare in una definizione per paura il concetto profondo sopra esposto. Non c é niente da dire. Grazie

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