venerdì 29 gennaio 2021

La funzione delle religioni

 

Che cosa significa dichiararsi cattolici, protestanti, musulmani, ebrei, induisti, ecc., se non che si è incapaci di pensare per la propria testa e si aspetta che qualcuno ci dica che cosa sia vietato o non vietato, che cosa sia permesso o non permesso, che cosa succeda dopo la morte e così via? Questo ci rivela la qualità degli esseri umani: greggi di pecore che vogliono un “pastore” che le guidi e dica loro che cosa pensare e come comportarsi. Che cosa sono allora le religioni se non proto-partiti, i primi e i più antichi partiti del mondo? E infatti di che cosa si occupano prevalentemente le religioni se non di politica e di potere?

Naturalmente tutte si dichiarano volute da Dio stesso, il supremo legislatore, e quindi si presentano come mediatrici tra il cielo e la terra, tra le masse ignoranti e la suprema conoscenza. Così si ritengono indispensabili e vogliono a loro volta comandare sui comuni mortali. E si attribuiscono meriti e compensi che non otterrebbero altrimenti.

Poiché però le religioni sono tante e tutte vogliono avere tutte ragione, l’odio fra di loro è implacabile. Se Dio stesso è stato creato dall’uomo, le religioni sono nate dalle ambizioni e dalle presunzioni di gruppi di uomini che non hanno trovato altro mezzo per avere un po’ di potere.

Ma il loro potere non ha niente a che fare con Dio. Ha piuttosto a che fare con i tanti uomini infantili che, incapaci di ragionare con la loro testa e pieni di paure, cercano qualcuno da cui dipendere.

 

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