mercoledì 25 gennaio 2017

Inferni, paradisi e purgatori

Perché gli esseri umani sono arrivati a concepire inferno, paradiso e purgatorio? Facile rispondere: perché sono condizioni che possono verificarsi in ogni momento nella loro vita.
Però, attenzione: qui sulla terra si tratta di stati transitori. Non c’è niente di fisso e di solido; si può passare in un istante dall’uno all’altro. Questa è la nostra esperienza.
Dunque, ipotizzando che ci possano essere anche nell’aldilà, nessuno può assicurarci che siano stati permanenti. Si potrebbe passare anche lì da una condizione all’altra.
Insomma, niente finisce, né qui né, eventualmente, al di là. Tutto si trasforma, qui e in ogni possibile mondo, qui e in ogni possibile dimensione.
Questa è la legge della trasformazione e del divenire, che vale dappertutto.

È molto importante sviluppare la capacità omeostatica della mente umana. Noi non abbiamo potere sugli avvenimenti esterni, ma lo abbiamo sul modo in cui reagiamo. E ci possiamo addestrare ad attutire “inferni”, “purgatori” e “paradisi”, in modo da diventare padroni di noi stessi e da non essere travolti ogni volta da oscillazioni paurose e destabilizzanti.

Nessun commento:

Posta un commento