giovedì 5 gennaio 2017

Il problema di Dio

Il problema di Dio è che viene interpretato dagli uomini. Sono loro infatti, organizzati in religioni, che ci dicono che cosa sarebbe giusto o sbagliato, e quale sarebbe il suo vero volto, la sua vera natura. E da qui che nascono le idee più assurde e ridicole.
Siccome in qualche libro “sacro” c’è scritto che gli uomini devono fare questo o quello, ecco che nasce una religione, dove si compilano elenchi di “comandamenti” e di proibizioni. È così che viene fuori un Dio piccolo piccolo, meschino, che si occupa magari di latrine o di veli in testa per le donne. Ma i libri li scrivono gli uomini, non Dio.
Trovo quindi ridicolo che certi credenti debbano mettersi qualcosa in testa o non debbano mangiare questo o quel cibo, perché sta scritto in qualche libro.
Dalle piccole menti degli uomini, viene sempre fuori un Dio piccolo piccolo. L’Eterno, l’Infinito, l’Uno si ridurrebbe a suggerire inezie del genere.
Ma se Dio è unico, com’è possibile che le sue prescrizioni siano diverse da religione a religione?
Dio lo si studia non nei libri scritti dagli uomini, ma nella natura e nella meditazione. E non è un uomo più o meno potente. Non è un Padrone, non è un Signore.

Ma, certo, ci vorrebbero uomini e donne più intelligenti. Questo è il problema di Dio... e anche nostro.

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