giovedì 3 aprile 2014

Bisogni più elevati

Come fare ad essere presenti? Si possono utilizzare gli shock, che altrimenti resterebbero soltanto eventi negativi. Se per esempio ruzzoliamo per le scale e ci facciamo male, ogni volta che ci troviamo a scendere una scala, fermiamoci un attimo e pensiamo: “Sono qui, questa è una situazione di pericolo, devo essere presente”. Oppure semplicemente: “Presenza mentale”.
Tra la vita e la morte può esserci un attimo di distrazione.
       Questo genere di consapevolezza è diverso dalla comune coscienza meccanica. Non è un semplice fatto mentale, non è un concetto. E non è neppure il solo ricordo del proprio io – è il ricordo di essere.
       Di solito noi ci occupiamo e ci preoccupiamo di noi stessi, del nostro ego e del nostro corpo. Ma essere consapevoli è un’altra cosa.
       In questa operazione di presenza mentale, i sensi sono indispensabili. Oltre alle esperienze negative, possiamo utilizzare quelle piacevoli, come l’ascolto della musica o la contemplazione della natura.

       In simili casi lo stato di consapevolezza che si crea è molto diverso da una comune coscienza meccanica. Si sviluppa su un piano più alto. Qui non ci concentriamo più sul necessario, sull’utile o sui desideri materiali. Ma sui bisogni spirituali.

Nessun commento:

Posta un commento