giovedì 28 febbraio 2013

Mente e destino


Dice il Dhammapada, il famoso testo buddhista:

Tutti gli elementi sono dominati,
costituiti e dominati dalla mente.
Se qualcuno parla o agisce
con mente pura,
sarà seguito dalla felicità
così come l'ombra che non si allontana mai.

Tutti gli elementi (i dharma- da non confondere con il Dharma, ossia la legge o l'insegnamento del Buddha), di qualunque natura siano, hanno alla loro base la mente. Questo significa che ogni cosa viene in essere perché esiste una mente che la percepisce. I dharma, interagendo fra loro e interagendo con la coscienza dell'osservatore, danno origine a ogni fenomeno nell'universo. Quindi l'atteggiamento della mente è di fondamentale importanza. Si può dire che ogni cosa che vediamo e sperimentiamo - questo intero cosmo - sia in una qualche misura un oggetto mentale: esiste in quanto c'è una mente che lo osserva. Fra il mondo e la mente esiste una connessione precisa.
Come diceva W. Heisenberg, ciò che osserviamo non è la natura in se stessa ma la natura sottoposta ai nostri metodi d'indagine. Noi non consideriamo mai un oggetto senza che esso venga modificato o influenzato nella nostra attività di osservazione. Di conseguenza, il misterioso confine tra soggetto e oggetto è crollato.
Il controllo della mente è dunque alla base della via buddhista verso la liberazione. È evidente che una mente serena, non agitata dalle passioni, una menta chiara e trasparente è fonte di felicità, mentre una mente agitata, bramosa, impulsiva, compulsiva e confusa è fonte di sofferenza. “L'uomo sereno procura serenità a sé e agli altri” diceva Epicuro.
Quello che si vuol sottolineare è che l'individuo deve dominare la propria mente, anziché esserne schiavo. Tuttavia dominare la mente non significa castigarla, reprimerla o spingerla a fare o ad evitare qualcosa, bensì renderla sempre più calma, limpida e consapevole, fino a farla diventare trasparente.

“Ogni cosa è la manifestazione della mente, e le buone o le cattive azioni sono la conseguenza di pensieri positivi o di pensieri negativi.” Buddha

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