domenica 17 febbraio 2013

La crisi morale


Aveva ragione Papa Ratzinger ad affermare che la crisi finanziaria ed economica è un aspetto della crisi morale. Ma ha dimenticato di aggiungere che anche la sua religione, la sua Chiesa, ha svolto una parte importante nella crisi etica. Non solo i preti pedofili, non solo i vescovi affaristi, non solo i cardinali che si combattono tra di loro per il potere, ma l'intera struttura dogmatica e fideistica della Chiesa, la sua chiusura al mondo, la sua sete di dominio, è stata un elemento determinante di questa crisi morale. E infatti ora il Papa deve ammettere che non ce la fa, che non riesce a risolvere le innumerevoli contraddizioni della sua religione, che la Chiesa stessa ha i difetti della società. La sua resa è il segno di un fallimento etico, che ha radici lontane e profonde.
In Lombardia per esempio è in atto da decenni un sistema politico affaristico, profondamente corrotto e illiberale, organizzato da un movimento religioso. E la Chiesa non ha mai preso posizione su questo problema. Come può illudersi di combattere la corruzione altrui se è la prima ad essere corrotta?

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