Poiché
in questo mondo niente è stabile e tutto muta continuamente, tutti abbiamo alti
e bassi e spesso siamo in preda a tristezza, scoraggiamento o depressione - fa
parte della normale dialettica degli stati d’animo. Nessuno è mai felice
sempre, nessuno è mai infelice sempre.
Ma
il risultato è che tutti abbiamo a che fare con periodi di scontentezza e
insoddisfazione. È quindi necessaria
una strategia di sopravvivenza psicologica..
La
prima cosa da fare è rendersi conto che gli stati d‘animo, positivi e negativi,
non sono che… stati d’animo, sempre variabili. Sono come nuvole che passano in
cielo e sono destinate a sparire. A volte sono nuvole nere e a volte sono
candide nuvole bianche che non hanno conseguenze. Oggi è così, ma domani sarà
diverso.
Quando
abbiamo a che fare con nuvole nere, dobbiamo dunque pensare che presto
passeranno. Bisogna resistere per un po’, non aderire mai troppo agli stati d’animo
negativi e cercare di lasciarli andare.
Non
dobbiamo mai identificarci con gli stati d’animo, né quando sono positivi né
tanto meno quando sono negativi. È
necessario conservare un certo distacco. Noi non siamo né la truce tristezza né
la labile euforia. Il nostro stato normale dovrebbe essere una via di mezzo, un
certa serenità che vede passare le nuvole ma non ci si lega.
Per
far questo ricordiamoci che quello stato d’animo è passeggero e cerchiamo di
ancorarci al respiro. Il fatto è che gli stati d’animo sono in gran parte
prodotti della mente, come i pensieri e le sensazioni – qualcosa che ci porta
lontano dalla semplice esperienza. Sono nostre interpretazioni dell’esperienza.
L’esperienza
può certamente essere dolorosa (una sconfitta, una perdita, una delusione, una
malattia, ecc.), ma la parte maggiore della sofferenza dipende dall’amplificazione
mentale. A volte un’esperienza negativa non lascia quasi tracce, altre volte è
come una zona di bassa pressione che sembra persistere a lungo.
Ma
qui entra in campo il respiro.
Il
respiro ha questo di vantaggioso: che è sempre ancorato al presente, che è
sempre concreto, che è sempre qui e ora. È
dunque un metodo per uscire dalle nebbie delle interpretazioni e ha la capacità
di riportarci al presente. Portando quindi l’attenzione al presente, magari respirando
più a fondo, sciogliamo la tensione dei pensieri neri che ci danneggiano sempre
di più del necessario.
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