martedì 2 aprile 2019

Il Dio dei raccomandati


Nel buddhismo si crede in una Legge suprema (il Dharma) che regola il mondo e che potrebbe essere assimilata ad un Dio. Però si noti la differenza: non c'è un Dio che l'abbia creata, non c'è un Dio che intervenga nell'universo per proteggere od ostacolare, non c'è un Dio che faccia miracoli per questo o per quello. Il Dharma è una legge imparziale, obiettiva, come una legge fisica, come la legge di gravità. Ed è una legge retributiva: ad ogni azione corrisponde una conseguenza. Se fai male, pagherai questo male, nella vita attuale o in un'altra vita . Se fai bene, otterrai dei vantaggi, oggi o domani. Quindi ognuno è artefice di se stesso, ognuno ha il destino che si merita. E nessuno può cambiare questa Legge.
       Invece, chi crede in Dio-Persona crede in un Potere che può intervenire a suo piacimento a cambiare le cose, magari con un miracolo, a suo insindacabile giudizio. "Io sono il Padrone e faccio quel che mi pare!" Si prenda il caso di Giobbe, perseguitato ingiustamente, senza una ragione, da un Signore intemperante e capriccioso, un po' come un satrapo orientale.
       Anche Gesù, equiparato dai suoi credenti al "Figlio di Dio" e dunque a Dio, fa i suoi miracoli per favorire qualcuno, o perché lo conosce personalmente o perché è un amico o un parente di qualcun altro. Lazzaro, per esempio, era il fratello di Marta e Maria, amiche e seguaci di Gesù. E una donna guarita era la suocera di Pietro. Questo vi ricorda qualcosa?
       Sì, la nostra società cattolica - la società dei favori, dei privilegi, dei raccomandati, di quelli che conoscono le persone giuste, di quelli che sono parenti o amici di qualcuno che conta, ecc.
       Insomma, come uno è, così è il suo Dio - e, viceversa, il Dio in cui crediamo forgia la nostra società. Se dunque c'è tanta ingiustizia e arbitrarietà, se non c'è imparzialità, sapete da dove viene questa forma mentis.

"Come l'uomo pensa, quali sono i suoi princìpi, tale è il suo Dio; quanto l'uomo vale, tanto e non più vale il suo Dio. La coscienza che l'uomo ha di Dio è la conoscenza che l'uomo ha di sé".
Feuerbach, L'essenza della religione

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