C’è
da chiedersi se la meditazione sia adatta al mondo moderno, con il suo chiasso,
la sua esteriorità e la sua superficialità. In effetti è difficile pensare che
le masse dei consumisti si dedichino a meditare.
Ma
il fatto è che, più si accresce la confusione e il rumore, più qualcuno sente
la necessità di chiarezza e di silenzio. Pochi ma buoni.
La
confusione delle lingue e dei messaggi in un mondo globalizzato è enorme. E chi
non ha un filtro o un assetto interiore ne viene travolto, trascinato come una
foglia al vento.
La
meditazione è anche un metodo per porre un punto fermo e guardare con occhio
chiaro la follia del mondo.
Non
si tratta quindi di una moda, di un rituale o di una filosofia. Si tratta di un’esigenza
che viene dal profondo, indipendentemente da chiacchiere, princìpi, dogmi,
credenze o religioni.
“Non c’è alcuna realtà eccetto quella che
abbiamo dentro. È per questo
che tanti vivono una vita così irreale. Prendono per realtà le immagini esterne
e non permettono mai al mondo racchiuso nel corpo e nella mente di rivelarsi”
Hermann Hesse
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