Un tema popolare ricorrente nelle
favole, nei miti e nel cinema è quello degli angeli decaduti, quello degli
angeli che s'innamorano di esseri umani e finiscono per smettere di essere
angeli e per ritornare sulla Terra.
A pensarci bene, non è una
fantasia così stupida. C'è qualcosa di profondo. D'altronde, secondo la
mitologia cristiana, il Diavolo è un angelo decaduto (per ambizione), Adamo ed
Eva abbandonano il loro Paradiso terrestre e il "Paradiso perduto" di
Milton ripercorre lo stesso tema... angeli che abbandonano il loro stato di
puri spiriti per diventare o ridiventare uomini. Evidentemente, il fascino di
questo mondo è qualcosa di potente e l'aldilà non è poi così eccitante.
Mi viene in mente che, anche
secondo il buddhismo, non tutti gli illuminati s'involano subito dopo aver
raggiunto l’illuminazione definitiva: alcuni devono ritornare almeno una volta
e altri sette volte. Sono pochi quelli che rimangono nel Nirvana al primo
colpo.
Al fondo di questi miti c'è
una grande diffidenza nei confronti della vita spirituale e la convinzione più
o meno inconscia che la Terra, con tutti i suoi contrasti e le sue sofferenza,
sia ancora il posto migliore su cui soggiornare.
Alla materia non si rinuncia
così facilmente.
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