Non possiamo non dirci
cristiani, sosteneva Croce. Però non è un gran merito: potrebbe un arabo non
dirsi musulmano? Il fatto è che l'ambiente in cui viviamo è in grado di
condizionarci in mille modi: genitori, famiglia, scuola, preti, televisione...
tutto ci spinge in un'unica direzione: quella delle cultura dominante. Anche
gli atei, in Italia sono cristiani, nel senso che negano una certa immagine di
Dio.
Ma, se volete essere liberi,
se volete essere voi stessi, dovete sottoporre a critica la cultura ricevuta e
farvi delle convinzioni vostre; dovete pensare con la vostra testa, non con
quella del potere dominante.
Alcune idee di Gesù possono
piacere; per esempio, la sua rabbiosa polemica contro i farisei, gli ipocriti,
i ricchi, i potenti, i preti della sua epoca. Non possiamo non essere d'accordo
con questi principi. E non possiamo non essere d'accordo quando dice di aiutare
i poveri e gli oppressi. È ovvio che debba essere così.
Tuttavia, essere d'accordo
su questi punti non significa abbracciare il cristianesimo, che è un complesso
sistema di idee, molte delle quali non hanno niente a che fare con Gesù. Per
esempio, non si può negare che la Chiesa attuale sia esattamente ciò contro cui
aveva predicato il Nazareno e che lo abbia completamente tradito.
Sì, aveva ragione Nietzsche:
c'è stato un unico cristiano - ed è morto là sulla croce. Fra ciò che predicava
Gesù e ciò che predicano i cristiani non c'è più niente in comune.
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