Il piacere
tende a sfruttare al massimo il momento presente, l'occasione. La felicità
invece è un'altra cosa: è il tentativo di far durare a lungo lo stato di
benessere. E fra i due può crearsi un contrasto. Se, per esempio, mangio fino a
crepapelle, certamente pagherò quel piacere stando male in un secondo momento.
La felicità comporta dunque una strategia a lungo termine e coinvolge,
inevitabilmente, un fattore di riflessione e di saggezza.
Talvolta, anche la rinuncia ad un piacere
immediato aiuta ad essere felici.
Ecco un punto su cui devono meditare
coloro che credono che la felicità sia semplicemente la massimizzazione del
piacere.
Nessun commento:
Posta un commento