lunedì 22 aprile 2019

Per una visione saggia


Non essere troppo “dentro le cose”, troppo coinvolti nelle proprie piccole vicende personali, smettere di nutrire illusioni di essere immuni dal male, evitare di credere in una Provvidenza o in un Dio che ci protegga dalle sciagure, acquisire una visione d’insieme, aprirsi ad uno sguardo universale e “filosofico”, vedere il proprio sé sullo sfondo di un’interdipendenza generale, non fidarsi, non confidare, non avere fedi ottimistiche, essere pronti a partire in ogni momento, non credersi insostituibili – ecco come ottenere una visione saggia dell’esistenza.

Gesù era un profeta ebraico che credeva in un intervento divino, che credeva che Dio vegliasse sull’andamento delle vicende su questa Terra, che credeva in un Dio protettore, paterno, caritatevole, in un Dio che toglieva i “calici amari”agli uomini in pericolo.
In un parola s’illudeva. Si è mai goduto la vita?
Solo all’ultimo, lassù sulla croce, si accorse che aveva creduto in cose sbagliate.

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