Non
essere troppo “dentro le cose”, troppo coinvolti nelle proprie piccole vicende
personali, smettere di nutrire illusioni di essere immuni dal male, evitare di
credere in una Provvidenza o in un Dio che ci protegga dalle sciagure, acquisire
una visione d’insieme, aprirsi ad uno sguardo universale e “filosofico”, vedere
il proprio sé sullo sfondo di un’interdipendenza generale, non fidarsi, non
confidare, non avere fedi ottimistiche, essere pronti a partire in ogni momento,
non credersi insostituibili – ecco come ottenere una visione saggia dell’esistenza.
Gesù
era un profeta ebraico che credeva in un intervento divino, che credeva che Dio
vegliasse sull’andamento delle vicende su questa Terra, che credeva in un Dio
protettore, paterno, caritatevole, in un Dio che toglieva i “calici amari”agli
uomini in pericolo.
In
un parola s’illudeva. Si è mai goduto la vita?
Solo all’ultimo, lassù sulla croce, si accorse che aveva creduto in cose sbagliate.
Solo all’ultimo, lassù sulla croce, si accorse che aveva creduto in cose sbagliate.
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