Di
un Dio che se ne sta al di fuori di noi, al di sopra di noi, “in cielo” e “totalmente
altro” non possiamo saper nulla. Sappiamo solo ciò che dicono (per fede) altri
uomini, che a loro volta non possono saper nulla.
Solo
di ciò che è in noi e che possiamo esperire direttamente, in prima persona, possiamo
saper qualcosa. Per esempio sappiamo che la nostra mente è continuamente attraversata
da pensieri, sensazioni, immagini, ricordi, elucubrazioni, fantasie, ecc. E, se
stiamo un po’ attenti, possiamo identificare questi contenuti mentali.
Quando
dunque siamo immersi in questi stati mentali, la mente ne è colorata e ne viene
per così dire trascinata via. Ci immedesimo in essi e li viviamo come se
fossero veri e reali. Ma per molti non è così: pur partendo dalla realtà sono
prodotti dalla nostra mente.
Un’altra
cosa possiamo sapere. Che per quanto vari possano essere questi stati mentali,
c’é qualcosa che ne è cosciente.
È
una specie di testimone o di specchio che riflette tutto, ma non ne viene
coinvolto. Lo specchio rispecchia ogni cosa che gli viene posta davanti, ma lui
rimane intonso, non macchiato.
Questa
scoperta è possibile se spostiamo l’attenzione dai contenuti mentali, con le
loro emozioni coinvolgenti, al testimone di essi.
È
un po’ come un cielo che viene macchiato da ogni possibile nube, ma che non per
questo ne viene sporcato. Quando le nuvole se ne vanno (e se ne vanno sempre),
lui ritorna a essere limpido e chiaro.
In
meditazione dobbiamo imparare a passare dai contenuti, sempre agitati e
mutevoli, al contenitore, sempre calmo e distaccato, in una condizione di pace.
È
questa l’unica condizione “paradisiaca” che possiamo verificare su questa
Terra.
Per
aiutarci, possiamo intervenire sulla respirazione, cercando riportarla ad uno stato di leggerezza e di tranquillità.
Rilassiamoci, lasciamo passare e andare via i vari stati mentali, non ci
facciamo coinvolgere e concentriamoci solo sul loro testimone. Non si tratta di
teorie, ma di esperienze da compiere.
“Sviluppa
una mente che sia vasta come lo spazio, nella quale le esperienze, spiacevoli o
spiacevoli, possano comparire e scomparire senza conflitti, lotte né danni”
Buddha
(Majjhima Nikaya)
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