giovedì 18 aprile 2019

Dimorare nella consapevolezza


Di un Dio che se ne sta al di fuori di noi, al di sopra di noi, “in cielo” e “totalmente altro” non possiamo saper nulla. Sappiamo solo ciò che dicono (per fede) altri uomini, che a loro volta non possono saper nulla.
Solo di ciò che è in noi e che possiamo esperire direttamente, in prima persona, possiamo saper qualcosa. Per esempio sappiamo che la nostra mente è continuamente attraversata da pensieri, sensazioni, immagini, ricordi, elucubrazioni, fantasie, ecc. E, se stiamo un po’ attenti, possiamo identificare questi contenuti mentali.
Quando dunque siamo immersi in questi stati mentali, la mente ne è colorata e ne viene per così dire trascinata via. Ci immedesimo in essi e li viviamo come se fossero veri e reali. Ma per molti non è così: pur partendo dalla realtà sono prodotti dalla nostra mente.
Un’altra cosa possiamo sapere. Che per quanto vari possano essere questi stati mentali, c’é qualcosa che ne è cosciente.
È una specie di testimone o di specchio che riflette tutto, ma non ne viene coinvolto. Lo specchio rispecchia ogni cosa che gli viene posta davanti, ma lui rimane intonso, non macchiato.
Questa scoperta è possibile se spostiamo l’attenzione dai contenuti mentali, con le loro emozioni coinvolgenti, al testimone di essi.
È un po’ come un cielo che viene macchiato da ogni possibile nube, ma che non per questo ne viene sporcato. Quando le nuvole se ne vanno (e se ne vanno sempre), lui ritorna a essere limpido e chiaro.
In meditazione dobbiamo imparare a passare dai contenuti, sempre agitati e mutevoli, al contenitore, sempre calmo e distaccato, in una condizione di pace.
È questa l’unica condizione “paradisiaca” che possiamo verificare su questa Terra.
Per aiutarci, possiamo intervenire sulla respirazione, cercando riportarla  ad uno stato di leggerezza e di tranquillità. Rilassiamoci, lasciamo passare e andare via i vari stati mentali, non ci facciamo coinvolgere e concentriamoci solo sul loro testimone. Non si tratta di teorie, ma di esperienze da compiere.

Sviluppa una mente che sia vasta come lo spazio, nella quale le esperienze, spiacevoli o spiacevoli, possano comparire e scomparire senza conflitti, lotte né danni
                                     Buddha (Majjhima Nikaya)

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