giovedì 25 aprile 2019

La rinascita del fascismo


Non è un caso che si assista a tanti episodi di rinascita del fascismo. È la vecchia cultura italica che non sa che farsene della democrazia e aspira ad avere il “signore”, il dittatore, l’uomo della provvidenza. Una cultura veicolata soprattutto dal cattolicesimo, che infatti è in prima linea per riportare l’Italia indietro nei secoli.
Il nuovo fascismo non è naturalmente una replica di quello storico, ma è comunque un regime autoritario che disprezza le mediazioni e i dissensi.
L’uomo giusto è Salvini. Che ama tanto la polizia da indossarne le divise e da volere il ritorno della leva obbligatoria.
Tutti irreggimentati e intruppati.
Salvini vorrebbe diventare il Putin d’Italia.
Per tanti giovani e meno giovani questo è un ideale, perché così smetterebbero di avere dubbi e di aspirare a diventare autonomi. Diventerebbero quello che sono: tante pecore che ripetono tutte le stesse cose.
Il nazionalismo e la limitazione della libertà dei cittadini sembra dunque essere il punto di approdo di molti italiani.
La famiglia deve essere solo quella tradizionale, le donne devono stare a casa, i diversi devono essere imprigionati, la polizia e i prefetti devono comandare indisturbati, la Chiesa deve imporre il proprio dominio, l’informazione deve essere asservita.
Il problema di tutto questo fascismo è che chi comanda diventa sempre più corrotto e non fa più gli interessi della nazione, ma i proprio e quelli del proprio clan. Inoltre l’Italia è talmente debole che non ha una propria autonomia e deve sempre prendere ordini da chi è veramente potente.
Ieri era Hitler. Oggi è Trump, il pazzo fascista americano, che dà ordini all’Italietta. Le vieta di prendere il petrolio iraniano e nello stesso tempo lancia l’offensiva di Haftar per la riconquista della Libia, contro gli interessi italiani. E noi ubbidiamo.
Il fascismo italiano, come al solito, è una farsa. Forte con i deboli e debole con i forti.

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