Non
è un caso che si assista a tanti episodi di rinascita del fascismo. È la vecchia cultura italica che non sa che farsene
della democrazia e aspira ad avere il “signore”, il dittatore, l’uomo della
provvidenza. Una cultura veicolata soprattutto dal cattolicesimo, che infatti è
in prima linea per riportare l’Italia indietro nei secoli.
Il
nuovo fascismo non è naturalmente una replica di quello storico, ma è comunque
un regime autoritario che disprezza le mediazioni e i dissensi.
L’uomo
giusto è Salvini. Che ama tanto la polizia da indossarne le divise e da volere
il ritorno della leva obbligatoria.
Tutti
irreggimentati e intruppati.
Salvini
vorrebbe diventare il Putin d’Italia.
Per
tanti giovani e meno giovani questo è un ideale, perché così smetterebbero di
avere dubbi e di aspirare a diventare autonomi. Diventerebbero quello che sono:
tante pecore che ripetono tutte le stesse cose.
Il
nazionalismo e la limitazione della libertà dei cittadini sembra dunque essere
il punto di approdo di molti italiani.
La
famiglia deve essere solo quella tradizionale, le donne devono stare a casa, i
diversi devono essere imprigionati, la polizia e i prefetti devono comandare
indisturbati, la Chiesa deve imporre il proprio dominio, l’informazione deve
essere asservita.
Il
problema di tutto questo fascismo è che chi comanda diventa sempre più corrotto
e non fa più gli interessi della nazione, ma i proprio e quelli del proprio
clan. Inoltre l’Italia è talmente debole che non ha una propria autonomia e
deve sempre prendere ordini da chi è veramente potente.
Ieri
era Hitler. Oggi è Trump, il pazzo fascista americano, che dà ordini all’Italietta.
Le vieta di prendere il petrolio iraniano e nello stesso tempo lancia l’offensiva
di Haftar per la riconquista della Libia, contro gli interessi italiani. E noi
ubbidiamo.
Il
fascismo italiano, come al solito, è una farsa. Forte con i deboli e debole con
i forti.
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