La meditazione di
quiete (shamatha) può essere eseguita
quando si è calmi e piuttosto immobili: ci si può concentrare su qualche
funzione del corpo, sul proprio respiro o sul proprio benessere momentaneo allo
scopo di essere sempre più calmi e lucidi. La calma porta inevitabilmente ad
una visione chiara e distaccata, ad una sorta di saggezza; ossia si vedono le
cose e noi stessi con distacco, profondità e benevolenza. Tutto appare più
sereno, più netto e più semplice. Si parla quindi di attenzione nuda o pura. Se
si guarda il mondo, si vede chiaramente che tutte le cose sono impermanenti,
transitorie, un misto di gioia e di dolori e che sono anche correlate le une
alle altre, cosicché nessuna di esse può esistere da sola.
Ma non si può essere sempre
tranquilli, in pace e rilassati. Una volta che ci alziamo dal cuscino, la vita
ci incalza. I pensieri si moltiplicano, i sentimenti e le emozioni diventano
frenetiche, le sensazioni si alternano di continuo. In questi periodi si può
passare alla meditazione di consapevolezza (vipassana),
che è un po' come camminare nel buio: dovete tenere gli occhi e le orecchie
aperti, dovete tenere tutti i sensi all'erta, dovete tenere tutti i muscoli
pronti, dovete tenere l'intera mente concentrata e vigile, attenta a ogni
particolare, dovete essere consapevoli di tutto ciò che provate e pensate. È un
tipo di meditazione che può essere eseguito in ogni momento della giornata, durante
qualsiasi attività, che siate calmi o agitati. Se siete preoccupati, irritati,
nervosi, annoiati, ansiosi, ecc., allora spostate l'attenzione su questi stati
mentali. E ditevi: “sono preoccupato, sono irritato, sono nervoso, sono annoiato,
sono ansioso, sono smanioso, ecc.” Questa forma di meditazione vi aiuterà a
conoscervi meglio e vi terrà in uno stato di vigilanza che vi condurrà ad una
visione più chiara delle cose.
Le tecniche di sviluppo mentale, in
un primo momento, servono proprio a questo: a rendervi più sensibili e
intelligenti, a vivere meglio, a vedere tutto con chiarezza.
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