Quando
dobbiamo risolvere un problema che ci assilla, di solito entriamo in
agitazione, ci concentriamo, ci tendiamo e non smettiamo di pensare alla
soluzione. Tutto ciò è normale, ma non sempre porta a risolverlo.
Allora,
dopo aver fatto tutto questo senza risultati, mettiamoci calmi e cerchiamo il
silenzio, la quiete e a distensione.
La
soluzione a certi problemi è più facile che venga non da un cervello
arroventato, ma da una mente quieta.
Se
siamo convinti che la funzione della mente sia solo quella di pensare, quando
abbiamo un problema ci sforziamo di pensare il più possibile. Ma da dove
nascono quei pensieri e che cosa c’è tra un pensiero e l’altro?
È
un po’ come la musica. Sembra che sia solo suono. Ma da dove nasce quel suono?
Che cosa lo rende possibile?
Lo
stesso è quando respiriamo. Che cosa c’è tra un’inspirazione e un’espirazione?
In
questi tre casi, se stiamo attenti, notiamo che c’è sempre un intervallo di
quiete, di immobilità, di sospensione del continuum. Ed è questa pausa che
rende possibile i pensieri, la musica e la respirazione.
Queste
attività nascono da una specie di vuoto silenzioso. Ed è lì che possiamo
trovare pace, ristoro e ispirazione.
Quando
la tua mente/essere è agitata anche il tuo respiro lo è. Quando la tua mente è
frenetica anche il tuo respiro lo è. Quando provi emozioni e sentimenti potenti
(paura, odio, desiderio, aggressività…) anche il tuo respiro si fa più veloce e
contratto.
Nota
infine che, quando la tua mente-essere è calma, tranquilla e distesa, anche il tuo
respiro lo è.
Non
ti viene allora l’idea che calmando il respiro si possa calmare anche la tua mente/essere?
Se
la tua mente è completamente quieta, se sei entrato nel suo nucleo essenziale,
scoprirai che non c’è più nessun pensiero di “io”, nessuna separazione fra te e
il mondo. Non c’è né l’osservato né l’osservatore. Sei al di là della coscienza
duale, in quel vuoto silenzioso da cui ha origine tutto.
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