mercoledì 3 luglio 2019

Il bisogno di meditazione


Chi non sente l'esigenza di rimanere periodicamente solo con se stesso è un alienato. In altri termini, è estraneo a se stesso, non vuole conoscersi, ha paura di sé.
              Ed è lecito sospettare che non si ami. Ma, se non sta bene con se stesso, come farà a star bene con gli altri?
Ora, questo bisogno di star soli con se stessi è già un bisogno di meditazione.
              L'uomo è un animale sociale, d'accordo. Ma anche le api e le formiche lo sono. La differenza è che l'uomo è un animale sociale che ama anche starsene solo, perché cerca se stesso, perché si riconosce come singolo.
              "L'uomo solitario o è una bestia o un dio" diceva Aristotele.
              In effetti, più si rivolge l'attenzione all'esterno, più ci si disperde. Più si rivolge l'attenzione all'interno, più ci si concentra e si vede con chiarezza.
              La contemplazione interiore è un'osservazione focalizzata, immobile e silenziosa, che punta al centro delle cose.
              La meditazione deve nascere da un'esigenza interiore, come dipingere o suonare, non dal desiderio di raggiungere un obiettivo. Anzi, nel momento stesso in cui si medita, si raggiunge l'obiettivo, si soddisfa l'esigenza. A lungo andare, comunque, i benefici sono due: quiete interiore e visione più chiara.
              La meditazione "serve" a comprendere meglio la nostra vita, a guardare con coraggio e con distacco la realtà che ci circonda e il destino che ci attende - qualunque esso sia.


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