martedì 18 dicembre 2012

Il luogo della pace


C'è chi si da molto da fare, e lotta dall'alba al tramonto, per costruirsi una casa, una villa o comunque un rifugio in cui potersi ritirare periodicamente per ritrovare la pace. Ma le cose non sono così semplici; affidare ad un luogo esterno il proprio equilibrio espone a grandi disillusioni. I nostri pensieri, infatti, li portiamo sempre dentro di noi, e così le nostre preoccupazioni, i nostri problemi irrisolti. Non c'è niente da fare: all'esterno di noi non può esserci pace se non per brevi periodi, perché questo mondo è stato costruito sull'instabilità e sul cambiamento continuo, dentro e fuori.
La via migliore è cercare di trovare la quiete dentro di noi, riuscendo a vedere quante illusioni nutriamo, riuscendo a calmare la febbre che ci brucia. Come diceva Marco Aurelio, "in nessun altro luogo un uomo si può ritirare trovando più quiete o libertà che nella propria anima." Ma l'anima va ripulita, va purificata, va calmata, altrimenti sarà contaminata dalle stesse ansie che divorano la mente quotidiana; non ci si può staccare d'incanto dal mondo esterno e ritrovare un'anima tranquilla. Bisogna prima addestrarsi con varie armi: l'investigazione dell'interiorità, l'osservazione degli stati mentali, l'introduzione della calma. A questo serve la meditazione. Diceva il Buddha: "Coltivando nella mente un calmo pensare si giunge, in verità, in questo stesso mondo al sentiero della pace".

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